Perché scrivo su La Voce

razzi

La libertà di pensiero e di espressione è la motivazione principale che mi ha portato a scrivere per il giornale online La voce che stecca.
Questo progetto, infatti, è totalmente libero da vincoli politici e sociali e permette di esprimere idee ed esperienze senza sottostare a delle regole fisse come accade nei tipici quotidiani.
Si affrontano argomenti di vario tipo con la possibilità di dibattito e di confronto proprio per comprendere i vari punti di vista e le varie idee, avendo una più completa visione d’insieme.
Io personalmente ho aderito per poter scrivere, sotto forma di lettere, l’esperienza che sto facendo in Guatemala, come volontaria.
Credo sia importante diffondere ciò che abbiamo modo di conoscere di un’ altra cultura, perché solo così possiamo renderci conto di cosa accade nel mondo, fuori dal luogo in cui abbiamo sempre vissuto.
Accorgerci delle realtà che esistono e magari cercare di aiutare quelle famiglie che sono in difficoltà sia economica che sociale, grazie al fatto che ne siamo consapevoli e possiamo trovare una soluzione al problema o tentare di farlo, dato che non è per nulla semplice.
Ho aderito principalmente per questo: rendere pubblico quello che la maggior parte delle persone sa che esiste, ma non affronta apertamente, forse per paura di immergersi in un mondo che non è il suo e con il timore di rimanerci impigliato.
Devo dire che è stato un caso che cominciassi a scrivere per questo giornale, ma sono orgogliosa di quello che posso trasmettere grazie a questo, credo che tutti dovrebbero scrivere sia per parlare di un’ esperienza fatta o che si sta facendo, sia che per argomenti attuali come la politica, l’ambiente e la nostra società.
Credo che questo giornale possa raggiungere questo obiettivo: aumentare sempre più il numero di scrittori e il numero di lettori per riuscire a fare sentire la propria voce, una voce giovane fondamentalmente che ha molto da dire e che oltre a questo può fare molto.
Tutto parte dalle idee e dai pensieri che si possono trasformare in fatti per riuscire a cambiare attivamente ciò che non va in questo mondo in cui siamo immersi e che non sappiamo conoscere del tutto.
Dico quindi grazie al Direttore Tito Borsa per avermi inserito in questo giornale che sta crescendo e diventando sempre più popolare, un grazie agli scrittori che si mettono alla prova esprimendo le proprie idee e un grazie ai lettori sempre più numerosi che ci criticano e ci appoggiano stimolandoci a scrivere ancora.
Grazie a tutti!

Aria Azul


Scrivo su questo blog da circa un anno e già altre volte ho espresso quanto questa esperienza mi sia d’aiuto. Soprattutto per il confronto con gli altri collaboratori, in primis col direttore, lui sembra un giornalista, io sembro più che altro una narratrice di storie, ma va bene così. E poi il confronto coi lettori, alcune scontato, altre volte quasi incomprensibile (per esempio certe lettere), mi sono posta spesso domande del tipo «E se loro avessero ragione e io torto?». Allora chiedo a papà «Come stanno le cose?», lui mi risponde, ma le sue risposte non mi bastano più. Era bello quando tuo padre ti diceva chi erano i «buoni» e i «cattivi» e tu non facevi altro che crederci, ma non poteva durare per sempre. La Voce che Stecca è un ottimo modo per sviluppare una coscienza critica. E poi ti costringe a scrivere qualcosa di pubblicabile circa tutte le settimane: è un ottimo allenamento.

Cecilia Alfier

Ps: da quando mia madre mi legge sono molto migliorata!


Sono Elena Ferrato, classe 1994, studentessa di Lettere moderne presso l’ateneo patavino. Da circa un anno scrivo sia per La Voce sia per un blog da me fondato, Letteral-Mente, con degli obiettivi, in entrambi i casi, molto precisi: trasmettere ai -pochi- lettori che mi seguono la mia passione per l’arte, diffondere l’amore per la cultura e per la lettura, creare un dibattito su temi «caldi», come la gestione dell’Expo 2015, o i numerosi crolli avvenuti a Pompei. Non so ancora se sto riuscendo nel mio intento; so per certo, però, che questo blog sia il posto giusto per provarci. Posso affermare con un certo orgoglio di aver assistito alla nascita de La Voce che Stecca, che all’inizio si chiamava Padova Online, progetto per cui avevo anche tentato di realizzare un logo (tentativo miseramente fallito, ma a posteriori è stato meglio così, no?). Sin dal suo primo giorno di vita, il blog di Tito Borsa si è sempre distinto per la difesa della libertà d’espressione. Sono nate discussioni anche molto accese e tutti hanno sempre avuto il diritto, fondamentale in una democrazia, di replicare, criticare, indignarsi, complimentarsi con gli autori. Nell’«arida terra» dell’Italia dei nostri giorni, in cui ormai il sistema democratico sembra essere un lontano ricordo, in cui questi diritti sembrano diventati privilegi, ben venga un blog come La Voce, una sorta di isola felice, a cui faccio i miei più cari auguri, affinché possa continuare a gridare fuori dal coro.

Elena Ferrato


Felice di presentarmi meglio, piacere mi chiamo Siria Comite e ho iniziato a scrivere per La Voce a gennaio di quest’anno. Prima di scrivere su questo sito mi occupavo già di blogging infatti ho sempre amato scrivere fin da bambina e se c’è davvero una vocazione per me è il Giusto. Dunque per me giustizia è scelta che è possibile solo tramite l’informazione. Da piccola volevo essere cronista di guerra ma ora mi rendo conto che essere informati necessita una visione globale, impossibile da trovare vivendo da cronista. Dunque sono qui per donarvi la visione globale sulla nostra sessualità in una società ove c’è solamente disinformazione eterosessista, da parte dei media tradizionali, ma soprattutto online. Purtroppo una giusta informazione su questo argomento è di nicchia, qui invece ho la possibilità di informare anche chi non fa per forza parte della comunità Lgbt. Vi apro ad una realtà più eterogenea e molteplice, per mostrarvi che normalità o diversità non esistono. Esiste solo l’esistente e le sue molteplici sfaccettature. Love=Love e non importa il sesso, la razza, il genere, la religione, l’altezza, la bellezza, l’orientamento sessuale, i deficit e chi ne ha più ne metta. Perché siamo tutti uguali, eppure infinitamente tutti differenti.

Siria Comite


Interessarmi di ciò che succede e impegnarmi per tentare di far andare meglio le cose è il mio passatempo preferito. Il mio impegno in politica, iniziato alle scuole medie, è la costante della mia vita: sono cresciuta, mi sono laureata, ho cambiato alcuni lavori, ho avuto dei figli, ma dalla politica non mi sono mai allontanata. Naturalmente quando una persona legge, si informa, partecipa, vuol contribuire, ha anche bisogno di dire la sua opinione, renderla nota agli altri, aprire una discussione. Una volta, ogni tanto, inviavo delle lettere ai quotidiani cittadini, poi ho aperto un mio sito, ma è da quando ci sono i social media che posso quotidianamente e con grande facilità commentare rapidamente i fatti che accadono, confrontarmi con gli altri e lanciare delle provocazioni. Pertanto quando Tito Borsa, che mi aveva intervistata un paio di volta nelle vesti di amministratore locale, mi ha chiesto se mi sarebbe piaciuto scrivere per La Voce che Stecca non ho avuto dubbi nell’accettare, ho pensato subito che era un’altra bella opportunità per dire ciò che penso, descrivere ciò che osservo, denunciare ciò che non condivido ad una platea più ampia di persone.
Tenendo conto che lavoro e ho una famiglia, si tratta di un impegno alle volte gravoso perché i pezzi vengono programmati e vanno consegnati con puntualità, ma non ho mai pensato di chiedere una qualche forma di retribuzione, ho dato per scontato fin dall’inizio che fosse una collaborazione a titolo gratuito e comunque non mi è mai interessato discutere di cifre che non mi cambiano la vita. Inoltre non sono una giornalista. L’unica condizione che ho posto, avendomi il Direttore chiesto di occuparmi soprattutto di scuola dato che insegno Matematica, è stata di scrivere sotto pseudonimo per potermi permettere di esprimermi liberamente senza rischiare che dirigente, colleghi, genitori e studenti si sentissero, a torto o ragione, chiamati in causa.
Finora è stata una bella esperienza. So che il Direttore non sempre condivide ciò che scrivo, ma non esistono censure su La Voce che Stecca, l’importante è scuotere il lettore, dire cose non scontate, non aver paura di toccare alcuni nervi scoperti della nostra società. Ringrazio Tito Borsa per questa bella opportunità.

Zigulì