Nietzsche e la scienza: una nuova prospettiva
Nietzsche e l’astronomia del XIX secolo
Irene Treccani
Il Poligrafo – 2015 – 25 euro
Irene Treccani, dottore di ricerca in Storia della filosofia all’Università di Verona, ci offre con questo volume una prospettiva inedita (almeno per i non addetti ai lavori) su Friedrich Nietzsche. Il filosofo, divenuto famoso presso il grande pubblico per la violenza dei suoi scritti e per il suo carattere eccentrico al limite della follia, aveva dichiarato: «Imparate a leggermi bene», consapevole della controintuitività delle proprie metafore e immagini poetiche. Molte di queste riguardano proprio l’astronomia: l’Autrice, partendo da un’analisi storico-astronomica del contesto scientifico e culturale dell’Ottocento e dalla fedele ricostruzione della figura e delle esperienze nietzschiane, riesce a risalire alla riflessione filosofica da quella zona di pensiero riservata ai risultati sperimentali della scienza dell’epoca.
La visione proposta da Nietzsche con la sua dottrina dell’eterno ritorno dell’uguale, con la figura dell’Oltreuomo e con la sua filosofia della storia, tende inevitabilmente verso un antiantropocentrismo e un’assenza di qualunque finalismo storico; difficile non vedere in questo movimento centrifugo un’analogia con la teoria (poi verificata da Galileo) dell’eliocentrismo copernicano.
«Dietro le ricorrenti metafore solari si rinverranno le attente analisi ottocentesche degli studi spettroscopici condotti sul corpo solare. […] Si chiarirà inoltre la concezione nietzschiana della verità, esemplificata dalle note figure della morte di Dio e dell’avvento di Zarathustra per mezzo delle novità astronomiche ottocentesche», spiega Irene Treccani in un abstract del suo lavoro.
Da questa indagine la riflessione su Nietzsche ne esce notevolmente arricchita: sul piano storico acquista una maggiore profondità, su quello filosofico una nuova e crescente complessità. L’Autrice è riuscita a dare voce a un’interpretazione estremamente affascinante e coinvolgente del pensiero del filosofo tedesco: già dalla prima metà del Novecento era presente la convinzione dell’esistenza di un legame fra Nietzsche e le scienze della natura, ma l’interpretazione di Martin Heidegger proiettava sul filosofo dell’eterno ritorno la propria concezione che «la scienza non pensasse». Questo, unito all’enorme influenza che Heidegger ha avuto sui pensatori successivi, ha portato alla riduzione del pensiero nietzschiano a un’unica dimensione, perdendo tutte le altre. Irene Treccani cerca di recuperare un’immagine a tutto tondo dell’Autore dello Zarathustra in un saggio che ci restituisce uno scatto per noi inedito di uno dei più grandi filosofi di tutti i tempi.
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