Italicum sventrato, ma finalmente si può votare
Anche l’italicum è incostituzionale. Il premio di maggioranza si salva, ma la possibilità di scelta del capolista eletto in più collegi e il ballottaggio vengono rasi al suolo dalla sentenza della Consulta. Ora maggioranza e opposizioni si trovano quasi del tutto d’accordo per andare al voto subito, vedremo cosa accadrà, consapevoli del fatto che se da una parte Camera e Senato vengono oggi elette con sistemi diversi, dall’altra andare al voto oggi è finalmente possibile.
Questo è il secondo grande fallimento del governo Renzi: dopo la bocciatura alle urne della riforma costituzionale, ora è toccata la stessa sorte all’italicum, «la migliore legge elettorale del mondo», quella che – secondo l’ex premier – in pochi mesi tutta Europa ci avrebbe copiato.
Nonostante la figura grama, Renzi e il Pd hanno tirato un sospiro di sollievo: la scomparsa del ballottaggio non può che giovargli perché avrebbe favorito il Movimento 5 Stelle. Quella che doveva essere la legge elettorale perfetta per il Pd, dopo il 40% alle europee 2014, si era trasformata in un pericoloso boomerang dopo il pesante calo nei consensi.
La verità è che, a meno di clamorosi colpi di scena, il premio di maggioranza non entrerà in vigore: se Pd e M5S sono più o meno sul 30%, mentre il centrodestra diviso non raggiunge certo cifre tali da poter ambire a qualcosa. Nessuno raggiungerebbe quel 40% che gli permetterebbe di avere la maggioranza assoluta, almeno per quanto riguarda la Camera. Che significa questo? Che si avrà un governo necessariamente di larghe intese, perché c’è bisogno del sostegno di almeno due forze politiche importanti per avere la fiducia.
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