600 euro in Italia e 500mila in Svizzera? L’assurdo paragone di Salvini
Nella giornata di mercoledì 1 aprile il sito dell’Inps, da cui è possibile richiedere il bonus da 600 euro per l’emergenza coronavirus, non funzionava correttamente, allo stesso modo anche Matteo Salvini faceva cilecca, diffondendo una «notizia» senza alcun collegamento con quella riguardante l’Istituto di Previdenza Sociale.
«In Svizzera con un solo foglio ti accreditano subito fino a 500.000 franchi (equivalenti circa a 500.000 euro) sul conto, in Italia milioni di Italiani in coda virtuale…», questo è il testo del post pubblicato mercoledì mattina, di cui vi proponiamo lo screenshot. Che cosa lascia intendere questa affermazione? Che in Italia ci stiamo affannando su un sito che funzionava poco e male per 600 euro mentre in Svizzera basta un foglio e arrivano 500mila euro, quasi mille volte tanto. Sarà vero? Ovviamente no.
La differenza tra il caso italiano e quello elvetico è gigantesca. I 600 euro nostrani sono soldi elargiti, che non dovranno mai essere restituiti. I 500mila euro svizzeri, invece, sono un prestito a interessi zero per il primo anno con garanzie al 100% fornite dallo Stato. Soldi che devono essere restituiti e che arrivano a un massimo di 500mila franchi. Dipende dal fatturato annuale dell’azienda. Salvini scrive «fino a», ma nell’economia del post sono due parole che ovviamente passano in secondo piano. Le aziende che intendono usufruire di questo prestito si indebitano e devono restituire tutto entro cinque anni. Da una parte un’elargizione, dall’altra un prestito. È chiara la differenza?
È anche falso che «con un solo foglio ti accreditano subito» i soldi. Innanzitutto il prestito è dedicato solo alle aziende che possono certificare di aver subito danni economici a causa del coronavirus. Poi, prima di poter presentare la richiesta in banca, bisogna aver seguito sette passaggi. Il «subito» di Salvini crolla di fronte alla verità dei fatti.
E in Italia i prestiti alle aziende come sono messi? Imprese e professionisti si rivolgono al Fondo di Garanzia per le piccole e medie imprese, esteso per l’emergenza anche all’agricoltura e alla pesca. Se si soddisfano alcuni requisiti, è possibile chiedere un prestito fino a 5 milioni di euro (erano 2,5 prima del coronavirus) con una garanzia a costo zero.
In un’intervista rilasciata al direttore de Il Giornale Alessandro Sallusti pubblicata il 31 marzo, Salvini parlava di Giuseppe Conte: «Il mio riferimento è lui e io voglio lavorare con lui». Ma la verità sembra essere ben diversa. Siamo da un mese in una situazione di emergenza nazionale, forse la peggiore della storia della Repubblica, e il segretario leghista continua a fare un’opposizione che non controlla l’operato del governo, ma che fa collegamenti di dubbia logica come quello di cui sopra. Non sorprende, per citare di nuovo le parole di Salvini e Sallusti, che Conte non «sembra interessato al nostro contributo». Chissà perché.
Giornalista professionista e fotografo. Ho pubblicato vari libri tra storia, inchiesta giornalistica e fotografia