Allarme terrorismo a Milano mentre si festeggiava Capodanno
La notte di Capodanno, ci siamo crogiolati tra cotechini, lenticchie, eccessi alcolici e baci d’auguri: alcuni nel tepore delle abitazioni, altri nel festoso caos dei locali, altri ancora nelle piazze gremite a suon di musica: tutti, comunque, serenamente ignari di quello che stava accadendo in una delle principali città del nostro Paese. Infatti, in quelle ore, a Milano, si è messo in atto forse il più preoccupante allarme diramato in Italia negli ultimi tempi, ossia da quando il terrorismo islamico si è presentato alle nostre porte.
Nel pomeriggio del 31 dicembre, il proprietario di un hotel ha contattato con angoscia le forze dell’ordine, raccontando di aver ricevuto una prenotazione che in lui e i suoi collaboratori ha destato sospetti: pochi giorni prima, un uomo di nazionalità marocchina aveva riservato una camera per tre persone; il soggiorno si sarebbe dovuto svolgere dal 29 dicembre al 1° gennaio. Il cliente aveva effettuato tutte le operazioni tramite un noto sito di viaggi e corrisposto in anticipo una ragguardevole cifra che ammontava a più di settecento euro; ciononostante, dopo tre giorni dal previsto check-in, ancora nessuno si era fatto vivo di persona e la stanza, in quel momento, restava vacante. I dubbi che quanto stava succedendo si sarebbe potuto rivelare rischioso si sono manifestati perché nell’albergo esattamente di fronte a quello in questione, la sera stessa, si sarebbe tenuto un grandissimo party di fine anno a cui- si calcola- avrebbero partecipato circa cinquemila persone.
L’albergatore ha prontamente fornito alla Polizia tutti i dati relativi al soggetto che aveva prenotato la stanza e questi sono stati di fondamentale utilità. Infatti, si è celermente scoperto che si trattava di un individuo già posto sotto l’attenzione delle autorità e registrato nelle banche dati internazionali: precedentemente, era entrato in contatto via Internet con una cellula terroristica impegnata a pianificare una strage in Francia.
Immediatamente, è scattata un’emergenza di cui i cittadini comuni sono rimasti all’oscuro, ma che ha dato vita a una delicatissima operazione che ha visto brillantemente collaborare più corpi armati in sinergia. In borghese, un gruppo di poliziotti si è- per così dire- imbucato alla festa, chiedendo documenti e perquisendo senza dare nell’occhio ospiti ritenuti potenzialmente sospetti. Sui tetti circostanti, invece, si sono posizionati i tiratori scelti, mentre altri agenti si sono occupati di mettere in sicurezza la zona esterna intorno all’edificio. Come avete potuto capire, il timore era che quella camera accaparrata, ma lasciata vuota, potesse essere usata come base per dare luogo a un cruento attacco ai danni di tutte quelle persone riunitesi per divertirsi.
Al netto di tutti i controlli attuati dalle forze che sono scese in campo, si è potuto accertare che nulla avrebbe compromesso l’incolumità dei cittadini milanesi, ma sicuramente si può affermare che, con tutti gli elementi che portavano a pensare al peggio, questo dispiegamento di professionisti sia stato tutt’altro che vano. Anzi, abbiamo potuto toccare con mano il senso civico di un nostro connazionale, in più, la preparazione e la competenza della nostra intelligence: per una volta, qualcosa in Italia ha funzionato.
Classe 1995, laureata in giurisprudenza.
Il diritto e la politica sono il mio pane quotidiano, la mia croce e delizia.
Vi rassicuro: le frasi fatte solo nelle informazioni biografiche.