Serrano: amicizia, amore e politica nel Cile di Pinochet
Il giardino di Amelia
Marcela Serrano
Feltrinelli – 2016 – 17 euro
Torna Marcela Serrano, cilena classe 1951, che rappresenta oggi una delle voci più importanti della letteratura sudamericana. Torna con Il giardino di Amelia, una storia d’amore, di esilio, di fiducia tradita e di perdono ambientata nel Cile degli anni Ottanta, sotto la dittatura di Pinochet. Un giovane sovversivo, Miguel Flores, sospettato di svolgere attività rivoluzionarie, viene mandato al confino in un paese nei pressi di una grande tenuta, La Novena, di proprietà di una ricca latifondista, Amelia. Tra i due, dopo un’iniziale diffidenza, nasce un profondo legame, arricchito dal gusto per la lettura. Quando però Amelia viene catturata e torturata prima di essere ritenuta estranea ai fatti e rilasciata, Miguel riesce invece a fuggire in Europa. Ma i fantasmi ritornano e molti anni dopo il protagonista rimane ossessionato dalla storia di Amelia, per questo chiede alla cugina e mentore della latifondista, Sybil, che lavora in una casa editrice a Londra. L’unico modo per risolvere la questione è tornare in Cile e affrontare il proprio passato.
Marcela Serrano ha usato un topos classico della letteratura e l’ha declinato secondo le proprie esigenze. Il risultato è un romanzo di delicata e pregevole fattura, che si legge tutto d’un fiato e che lascia l’amaro in bocca. Lungi da noi rivelarvene il finale, vi basti sapere che il talento (che già conoscevamo) della scrittrice cilena traspare da ogni riga di Il giardino di Amelia e che è confermata la sua grandissima capacità di arrivare dritta al cuore del lettore, senza quasi che questo se ne accorga. Un’opera che unisce la storia del Cile alla umanissima storia di Miguel e Amelia, in un connubio fra umanità e politica perfettamente riuscito.
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