Robin e il Gallo. Grazia sotto pressione, angeli volati via

Vorrei parlarvi di Don Gallo, ma purtroppo non l’ho conosciuto e non ne so molto, lo sto imparando a conoscere attraverso questo blog. Era un uomo coraggioso, so solo questo: che il mondo senza di lui è un po’ meno bello. Ci sono molte persone che non ho fatto in tempo a conoscere, da cui avrei voluto una parola o magari un autografo, persone che rendevano tutto un po’ migliore. De André, ad esempio, di cui don Gallo era grande ascoltatore e fan. Certe sue frasi me le ricorderò per sempre, come «In un vortice di polvere gli altri vedevan siccità, a me ricordava la gonna di Jenny in un ballo di tanti anni fa». E poi Robin Williams (sì, lo so, sto mettendo un sacco di morti che non c’entrano niente sullo stesso articolo, ma sono tutte figure ispiratrici, che volete farci). Ho conosciuto solo, attraverso i film, quello che lui mostrava di sé, ma i film non mostrano sempre la verità. Nessuno avrebbe mai potuto intuire la sua depressione solo guardando lo schermo. Pensavo sarebbe vissuto per molto tempo, come l’uomo bicentenario. L’Attimo Fuggente rimane sempre una delle sue prove più straordinarie, ma adesso, riguardando il suicidio di uno dei protagonisti, mi sembra come un oscuro presagio.

Don-Gallo


Lui e Christopher Reeve erano grandi amici. Reeve prima del 1985 recitava nella parte di Superman, poi lo è diventato sul serio. Ho letto che Robin Williams si recò da lui, all’ospedale, dopo l’incidente, travestito da chirurgo per fargli tornare la voglia di vivere. Che amarezza. Con l’avvicinarsi dell’anniversario della scomparsa di Williams era doveroso ricordarlo, perché sapete come succede: nei giorni immediatamente dopo la morte scatta nei social il «protocollo morte di personaggio famoso», la gente, cui prima non interessava niente del personaggio in questione, condivide belle citazioni, dopo di che la massa si dimentica e ritorna a scrivere commenti xenofobi in un italiano da seconda elementare (non tutti sono così, ovviamente, non generalizzo). Io questo protocollo non l’ho mai attivato, salvo qualche rara occasione, per esempio dopo la scomparsa di Tonino Accolla, il doppiatore italiano di Homer Simpson (ora ha la voce di Massimo Lopez del trio, bravissimo, però non è la stessa cosa). Per la cronaca, Reeve è morto nel 2004, il 10 ottobre, troppo presto perché Facebook piangesse la sua dipartita.
Un sacco di eroi muoiono, ma la maggior parte è sconosciuta o non così conosciuta, come Don Gallo, persone che ti fanno davvero sperare che ci sia qualcosa dopo perché non è possibile che abbiano avuto così poco tempo.