2017 anno da record per i musei italiani
Risale a pochi giorni fa la pubblicazione, da parte dell’Ufficio Statistica del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, dei dati (provvisori) sulle performance dei musei italiani nel 2017. Il Ministro Dario Franceschini si è dichiarato molto soddisfatto menzionando un record assoluto per il nostro Paese: sono stati superati i 50 milioni di visitatori nel corso di un anno. In particolare, ottimi risultati sono stati ottenuti nel Meridione e dai siti e musei archeologici, entrambi realtà che spesso soffrono di problemi gestionali ed economici.
Rispetto al 2016, i beni culturali italiani hanno goduto di un incremento di circa 5 milioni di visitatori e di 20 milioni di euro. È importante notare che, nonostante tutti i musei abbiano registrato una crescita significativa nel numero d’ingressi, il patrimonio archeologico è stato –sorprendentemente – il più visitato: circa un terzo delle presenze derivano da Pompei, Ercolano, Paestum, Colosseo, Ostia Antica (ecc.) e dai musei archeologici nazionali come Napoli, Venezia, Reggio Calabria (ecc.).
Le tre regioni che primeggiano come numero di visitatori sono: Lazio (23 milioni), Campania (quasi 9 milioni) e Toscana (7 milioni). Quelle, invece, che hanno registrato gli aumenti più significativi sono la Liguria (+25,93%), la Puglia (+19,48%) e il Friuli Venezia Giulia (+15,4%). Ai primi cinque posti della top 30 dei musei italiani figurano, ancora una volta inamovibili, il Colosseo (7 milioni di visitatori), Pompei (3 milioni), gli Uffizi (2 milioni), le Gallerie dell’Accademia di Firenze (1,6 milioni) e Castel Sant’Angelo (1,2 milioni). L’ascesa più degna di nota è quella della Pinacoteca di Brera, che guadagna ben sette posizioni, ma anche di Palazzo Pitti (cinque) e dei Musei Reali di Torino (quattro). Nella classifica, inoltre, vi sono due new entry: Villa Adriana(28esima posizione) e il Museo di Capodimonte (30esima). Varie istituzioni rese autonome dalla riforma del Mibact rientrano nella cerchia dei musei che hanno registrato i più alti incrementi nel numero di visitatori: spicca la Galleria nazionale d’arte moderna e contemporanea (+54%), poi la Reggia di Caserta (+23%), le Gallerie nazionali di arte antica di Roma (+17%), Capodimonte (+16%) e il Palazzo Reale di Genova (+14%). Tra i luoghi di cultura a ingresso gratuito, invece, il più visitato è stato il Pantheon (oltre 8 milioni di visitatori), seguito dal Parco di Capodimonte (1 milione) e dal Parco del Castello di Miramare (830 mila).
«Il bilancio della riforma dei musei – ha dichiarato Franceschini – è davvero eccezionale: dai 38 milioni del 2013 ai 50 milioni del 2017, i visitatori sono aumentati in quattro anni di circa 12 milioni (+31%) e gli incassi di circa 70 milioni di euro (+53%). Risorse preziose che contribuiscono alla tutela del nostro patrimonio e che tornano regolarmente nelle casse dei musei attraverso un sistema che premia le migliori gestioni e garantisce le piccole realtà con un fondo di perequazione nazionale. I musei e i siti archeologici italiani stanno vivendo un momento di rinnovata vitalità e al successo dei visitatori e degli incassi corrisponde una nuova centralità nella vita culturale nazionale, un rafforzamento della ricerca e della produzione scientifica e un ritrovato legame con le scuole e con i territori». «Per il quarto anno consecutivo– sottolinea il Ministro- l’Italia viaggia in controtendenza rispetto al resto d’Europa con tassi di crescita a due cifre».
La riforma del Mibact continua, dunque, a registrare successi, e non solo dal punto di vista degli introiti (aumentati, comunque, di quasi il 12% in solo un anno), ma anche dei visitatori non paganti (+15%). Questo grazie alle nuove politiche museali, che hanno contribuito al successo di iniziative come l’ingresso gratuito le prime domeniche di ogni mese: solo nel 2017, hanno portato più di 3,5 milioni di visitatori nelle istituzioni culturali italiane.
Laureata in Economia dei Beni Culturali all’Università Ca’ Foscari di Venezia, frequento la magistrale in Marketing e Mercati Globali all’Università di Milano-Bicocca. Innamorata della cultura, nel mio piccolo cerco di diffonderla il più possibile.