Antologia di donne difficilmente frequentabili
Tipe da frequentare (ma per quanto?)
Annalisa Bruni
Cleup – 2016 – 13 euro
Dopo Tipi da non frequentare (Cleup, 2013), torna Annalisa Bruni che, per una sorta di par condicio, ci racconta una serie di storie di incontri non proprio soddisfacenti fra uomo e donna, questa volta visti attraverso lo sguardo di lui. Venti storie, molto diverse fra loro, nelle quali una relazione viene cercata, oppure troncata, la scintilla non si sviluppa o non riesce a scoccare per diverse ragioni. Uomini, questa volta, di fronte a tipologie di donne «infrequentabili»: la ex, la maschietta, la erinni, la collega, l’amica degli animali, la pasionaria, la scrittrice e così via.
Pubblicista e funzionaria della Biblioteca Nazionale Marciana, Annalisa Bruni si occupa questa volta di descrivere l’universo delle relazioni umane eterosessuali dal punto di vista maschile: il punto non è, come si può notare dal titolo della raccolta, se queste donne siano o meno frequentabili, ma per quanto tempo prima che qualcosa si rompa. Possiamo elevare questo volume a un trattato di divertente e ironica sociologia, perché gran parte di noi può immedesimarsi nelle storie perché, dettagli a parte, le abbiamo vissute in prima persona. Se una volta potevano farci star male, leggendo il libro della Bruni abbiamo il giusto distacco per rifletterci sopra o semplicemente per reagire con una sonora risata.
«L’uso del cellulare, anche in luogo pubblico, in autobus, in treno, al bar, per strada, al ristorante, è una fonte preziosa di storie che gli sconosciuti, inconsapevoli o forse soltanto indifferenti, regalano a chi sa trarne frutti narrativi», spiega l’Autrice nella «doverosa premessa» che funge da antipasto al libro: «riempiendo vuoti e silenzi, interpretando allusioni o semplicemente registrando con la propria memoria le situazioni», lo scrittore può inventarsi il background di un frammento di vita altrui a cui ha assistito. Ed è quello che ha fatto Annalisa Bruni, regalandoci venti storie che con profonda leggerezza ci raccontano i nostri piccoli grandi drammi quotidiani.
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Grazie per questa bella recensione!