Apologia di ogni droga
La droga c’è. Viene usata. Ci chi ne abusa e c’è chi ne fa uso.
L’alcool c’è. Viene bevuto. C’è chi ne abusa e causa dei disastri e c’è chi ne fa uso senza far del male a nessuno.
L’alcool si vende, la droga no. L’alcool si può consumare, la droga no.È interessante notare che chi si fa portavoce di questo proibizionismo sia poi chi si proclama «di destra». Significa che queste persone di politica, e di storia, non sanno e non hanno capito nulla. La «destra» propriamente detta è figlia del liberalismo e del liberismo e non c’è assolutamente nulla di liberale o di liberista nel vietare ai cittadini l’uso di alcune sostanze e permettere invece l’uso (e l’abuso) di altre. Non è assolutamente liberale uno Stato paternalistico che decide cosa sia giusto consumare e cosa no. Cos’hanno la marijuana o la cocaina di diverso dall’alcool o dal tabacco? Sono tutte sostanze che nuocciono alla salute, e la droga non è necessariamente quella che danneggia maggiormente l’organismo. Anche se in misura molto inferiore il tabacco, sono tutte sostanze che causano la perdita di lucidità. Cos’ha di diverso la droga dal tabacco o dall’alcool?
Il proibizionismo – ricordiamoci l’alcool negli Stati Uniti fra il 1919 e il 1933 – non serve a nulla: prendendo come esempio il nostro paese, il consumo di droga (leggera o pesante che sia) è alquanto consistente. I grandi trafficanti vengono raramente arrestati mentre le carceri sono piene dei cosiddetti «utilizzatori finali». È un problema risolto questo? Assolutamente no. Legalizzare e liberalizzare la droga porterebbe ingenti guadagni allo Stato: innanzitutto le patrie galere non sarebbero più colme di persone che definire «delinquenti» è un’idiozia, tassare poi – anche fortemente – l’acquisto di marijuana o di altre sostanze riempirebbe le casse pubbliche.
I cittadini si trasformerebbero in una mandria di drogati? Non crediamo che – parlando di grandi numeri ovviamente – chi oggi non consuma droga lo faccia unicamente perché è illegale farlo. Al posto del proibizionismo sarebbe forse più utile una campagna di sensibilizzazione e di educazione volta ad evitare l’uso e l’abuso di certe sostanze, come con l’alcool e con il tabacco. Una campagna seria, non quei ridicoli spot televisivi o le altrettanto buffe e inutili scritte sui pacchetti di sigarette. Deve dirci lo Stato come dobbiamo comportarci? Drogarsi è un danno che si fa a se stessi e non essere padroni di fare quello che si vuole con il proprio corpo è la fine di ogni democrazia.
Giornalista professionista e fotografo. Ho pubblicato vari libri tra storia, inchiesta giornalistica e fotografia