Ask.fm: istinto e popolarità in scena

Ask.fm è uno dei social network più in voga tra gli adolescenti, un anfiteatro in cui mettersi in mostra e dimostrare la propria bellezza e le proprie qualità. Utenti medi di questo sito sono ragazzine vestite in modo provocante (o forse sarebbe meglio dire svestite) che cercano il consenso di spettatori coetanei e non, attraverso la possibilità di ricevere domande di ogni genere formulate anche in modo anonimo.


Su Ask.fm avviene tutto in modo completamente trasparente e a raccontare la realtà dei fatti sono un gran numero di ragazzine, spesso minorenni, che decidono di far splendere la propria presenza, e ragazzini impegnati a conquistare qualcosa che nella vita reale risulterebbe, forse, molto più difficile.
Valanghe di domande che finiscono per soddisfare curiosità riguardo le attitudini sessuali in particolar modo degli utenti di sesso femminile, e risposte non meno limpide e dirette. Non è questa l’attitudine di tutti gli utenti del sito, ovviamente, ma per emergere e avere seguaci è necessario adattarsi a questo standard, dimostrando di non avere tabù né limiti, facendo intendere chiaramente la propria disinvoltura e considerando «sfigati» quelli che non si adattano a tale categoria: sono queste le semplici regole del gioco concatenate a un fenomeno che gioca sull’impulsività e l’istinto della comunicazione.
Essere sotto gli occhi di tutti rende popolari ed essere popolari è fondamentale per una generazione che basa le proprie relazioni su ciò che accade in un mondo cibernetico parallelo a quello reale.
Chi si siede sul palco di questo anfiteatro ha bisogno di raccontare se stesso per poter quasi dare concretezza alla propria immagine.

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Si arriva spesso all’eccesso, ma come in tutti i giochi a un certo punto ci si può ritirare e spesso, curiosando nei profili di ragazzine tanto disinvolte, ci si può trovare di fronte a clamorosi ritiri, l’utente posto di fronte a domande davvero esagerate o a commenti scomodi e senza pietà può decidere di non rispondere e di mantenere quell’integrità e quel velo di «mistero» (se così si può chiamare) previsto dai rapporti normali con gli altri.
Giudicare il senso della cosa sta a ognuno di noi, certo non è difficile fare una cronaca oggettiva di ciò che accade nel sito, e ciò lascia immaginare le conseguenze che questo può avere sui ragazzini che partecipano senza regole alla competizione, che, ricordiamo, sono adolescenti fragili e influenzabili.

Anna Toniolo