Avellino inaugura la stagione dei Pride 2018
In occasione della giornata internazionale contro l’omobitransfobia ad Avellino è stata realizzata, dal neonato collettivo Apple Pie, la prima manifestazione irpina contro le discriminazioni legate all’orientamento sessuale e all’identità di genere. L’evento ha registrato una folta partecipazione, fatto assolutamente eccezionale per un piccolo capoluogo di provincia che non aveva mai ospitato un evento sui temi LGBT. Nel corso del corteo hanno preso la parola molti esponenti di associazioni provenienti da tutta la Campania che si sono alternati a esibizioni di danza, teatro e canto.
Questo è il primo dei cinque appuntamenti campani, che da qui a luglio riempiranno di colori l’intera regione. Il 24 e il 25 maggio l’orgoglio arcobaleno farà tappa a Salerno, con numerose iniziative e dibattiti che precederanno il corteo del 26. Il 16 giugno ritorna il Pride a Caserta, dopo il Pride regionale del 2016. Il 30 giugno sarà, dunque, la volta di Pompei, appuntamento, questo, che è stato al centro di accese polemiche da parte di chi vedeva in questa manifestazione una provocazione e un affronto rispetto all’identità cattolica e mariana della città, per la presenza del Santuario della Madonna del Rosario. Infine, ritorna il Mediterranean Pride of Naples, il Pride cittadino che, come ogni anno, propone la centralità mediterranea di Napoli come faro dei diritti verso quelle sponde dove l’omosessualità e la transessualità sono ancora oggi criminalizzate.
La Campania, quindi, può vantare, quest’anno, questo particolare primato che testimonia una spiccata vitalità dell’attivismo regionale. Anima e motore di queste manifestazioni è, infatti, il Coordinamento Campania Rainbow, a cui afferiscono quasi tutte le associazoini regionali, guidato da Eddy Edoardo Palescandolo, figura storica del movimento.
Ricordiamo che da soli 28 anni l’omosessualità è stata esclusa dal manuale diagnostico delle malattie mentali, DSM, ma ancora oggi si registrano numerosi casi di violenza, che si concretizzano non solo in episodi criminali, ma anche in azioni di discriminazione. Il Pride è il momento in cui le persone esprimono con orgoglio la propria libertà di essere. Da questo punto di vista la visibilità delle persone lesbiche, gay, bisessuali e trans* diventa il migliore antidoto contro l’omobitransfobia.
Classe 1994, di Napoli, laureat* alla triennale in Scienze Politiche alla Federico II, studia Relazioni Internazionali alla Magistrale. Attivista LGBTQI.