Biondo Tevere

Non ero a conoscenza dell’importanza storica del luogo ove era appena entrato. Il Biondo Tevere mi appariva come un comunissimo ristorante popolare. A prima vista non mi sembrava ci fossero posti liberi, ma seguivo Greta che procedeva, fra i tavoli, a passo sicuro. Mentre arrancavo, ho notato moltissime fotografie, in bianco e nero, affisse alle pareti, ma non riuscivo a soffermarmici per inseguire la mia campagna. Soprattutto ero ancora confuso da quanto Greta aveva immaginato e raccontato.

Ci eravamo accomodati sulla terrazza del locale con affaccio sul fiume. Eravamo soli, nessuno aveva sfidato la temperatura serale aggravata dall’umidità. In realtà, non pensavo al freddo, al locale dove mi trovavo, ero tutto preso dal cercare di capire i riferimenti di Greta alla rivouzione gentile, al Dott. Lo Bello. Tutte quelle parole non avevano un senso e intanto che cercavo una via d’uscita ho sentito la sua voce: «Pasolini ha passato qui la sua ultima sera, prima di dirigersi verso Ostia». Avevo letto molto su quel barbaro omicidio e un brivido mi ha percorso la colonna vertebrale. Greta continuava a scoprire le sue carte: «Ma non siamo venuti qui a parlare del passato». Mentre diceva questo, posava sul tavolo un ultimo ritrovato tecnologico; ho scoperto poi che si trattava di un banalissimo disturbatore di frequenze in grado di eludere eventuali tentativi di intercettazione in essere. «Non sono solo la ragazza madre che mi hai visto essere. Soprattutto sapevo con quale treno saresti arrivato a Roma. Ho ricevuto il compito di approfondire la tua conoscenza e, nel caso, addestrarti e arruolarti. Faccio parte di Heliopolis. È un’organizzazione transanazionale composta da donne e uomini sconosciuti e noti. Lo scopo che perseguiamo è rivoluzionario e in Italia, proprio in Italia, avrà inizio la fase 1 del Progetto. Questa fase consiste nell’abbattimento dell’attuale sistema politico. Non devi preoccuparti, non ci saranno violenze, scontri armati, saccheggi. Mentre questo sistema crollerà, la gran parte delle persone che vedi mangiare lì dentro non si accorgerà di nulla. Però, devi sapere dell’esistenza di un decalogo di regole. Leggi questo foglio, con calma, più volte. Memorizzane il contenuto e brucialo». Prendendo quel pezzo di carta tremavo e, ancora più confuso di prima, ho iniziato a leggere.

Di seguito i nostri dieci comandamenti:

1. La vita umana è il bene supremo;

2. Ogni aggressione, in qualsiasi forma appaia, al bene supremo deve essere respinta e sanzionata;

3. Se l’aggressione di cui al punto 2 è promossa, su larga scala, da uno ordine costituito, da uno Stato o da una organizzazione internazionale, queste devono essere disarticolati e resi inoffensivi;

4. Per il raggiugimento dell’obiettivo esposto al punto 3, Heliopolis costituisce Comitati di Azione e Difesa nei luoghi e nei modi ritenuti idonei dal Comandante  regionale competente per territorio;
5. il Comandante è responsabile per gli atti compiuti dal Comitato a lui sottoposto;

6. Il presente decalogo è gravemente violato quando, facendo uso dei mezzi e delle conoscenze acquisite in virtù della partecipazione in Helipolis:

a) è consumato il reato di omicidio

b) è consumato il reato di strage

c) si è conclusa una intesa con il nemico (individuato al punto 3)

d) si matura un profitto derivante dalla circolazioni di informazioni riservate;

7. La sanzione prevista per le condotte di cui al punto 6 è irrogata dal Comandante regionale nella misura e nei modi ritenuti idoneii;

8. Se responsabile delle condotte di cui al punto 6 è il Comandante regionale, questi è rimosso dal Comando Generale;

9. Non si dà luogo ad alcuna sanzione quando l’autore della violazione, grave o non, prova che la stessa era funzionale, necessaria e urgente al fine di tutelare il bene supremo;

10. In circostanze eccezionali, il Comando Generale può attivare il protocollo di emergenza. Il protocollo di emergenza è denominato Progetto. L’emergenza non sospende l’applicazione del presente decalogo.

Ho letto, riletto, ancora riletto e imparato a memoria queste dieci regole, proprio come mi aveva chiesto Greta. Bruciando il foglio, per la prima volta, mi sono sentito parte di qualcosa di grande e di importante.