Bomba su bomba, la paura arriverà
Nessuno aveva un motivo logico per avercela con la moschea dell’Arcella, Padova, tranne una banale questione di parcheggio, come riportano i siti dei quotidiani locali, eppure è successo. Cinque giorni fa, anzi notti fa, una bomba carta esplode davanti al Bangladesh Islamic Center di via Jacopo da Montagnana, al civico 7a.
Ma il botto sui giornali s’è sentito forse poco, per via del fatto che non ha lasciato sangue, solo sgomento e rammarico. Gli attentatori sono teppisti o terroristi? Per ora sembrerebbe solo lo scherzo di una manica di imbecilli. Pensate se fosse successo il contrario, se dei musulmani avessero messo una bomba davanti a una chiesa, tutti a parlare di terrorismo, a chiedere ai residenti di origine islamica di dissociarsi dall’accaduto, magari qualcuno avrebbe approfittato per lucrarci e guadagnare voti. In fondo, non abbiamo bisogno di palare di altre bombe, ce ne sono fin troppe. Un allarme ha terrorizzato Los Angeles martedì mattina, un’e-mail ha fatto bloccare 1200 scuole. Questo allarme, dopo i fatti di San Bernardino, è stato ritenuto credibile, ma dobbiamo ammettere che stiamo attraversando un’ondata di psicosi collettiva. Stare a casa un giorno da scuola è divertente, ma dopo un po’ il bello si perde e si è solo spaventati. No, meglio non parlare di bombe. Ci sono i mercatini di Natale, i saldi e gli angioletti che cantano. E i pastori nel presepe, che protestano per una nuova legge che limita il numero dei cani pastore rispetto alle pecore. Nessuno è tranquillo, neppure le pecore.
Impegnata tra libri e scacchi, in movimento tra Padova e Torino, sempre con una forte dose di sarcasmo.