Bowie racconta Bowie attraverso 32 interviste in 34 anni
Sono l’uomo delle stelle
David Bowie
il Saggiatore − 2016 − 24 euro
David Bowie, a quasi un anno dalla sua scomparsa, rimane un mito: uomo multiforme, artista poliedrico, istrione camaleontico, protagonista assoluto di un’epoca contraddittoria. Sono l’uomo delle stelle raccoglie trentadue interviste, che coprono un periodo che va dal 1969 al 2003, di Ziggy Stardust curate da Sean Egan, firma (tra l’altro) di the Guardian e di Uncut. Un volume che cerca di tracciare un ritratto di un artista che non è mai stato uguale a se stesso, che oltre a cantare il cambiamento (in Changes) ne è stato anche il protagonista; un artista che è sfuggito alla noia della ripetizione a differenza di molti suoi colleghi che, pur di non deludere il pubblico, hanno continuato a scimmiottare se stessi con decenni di ritardo. David Bowie ha dato voce all’odissea malinconica di una generazione, ha dato musica a eventi epocali come la caduta del muro di Berlino. È stato l’inventore del glam rock, il padre nobile della new wave, ha spaziato dalle sonorità acustiche degli anni sessanta alla musica elettronica, dal funky al soul. Ha intrecciato amicizie e collaborazioni con Brian Eno e Mick Jagger, Iggy Pop e John Lennon, Lou Reed e Freddie Mercury.
In Sono l’uomo delle stelle David Bowie si mette a nudo descrivendo la propria vita, la propria arte e il proprio pensiero, i tre ingredienti principali che gli hanno permesso di essere un pilastro fondamentale della storia del rock. Una rockstar che però rimane comunque un uomo: Bowie confessa le insicurezze, il coraggio, i fallimenti e le scintille creative che hanno dato vita ai suoi capolavori. Un autoritratto-per-interviste di un uomo che non si è limitato a produrre arte, ma che ha voluto entrare nell’arte ed essere arte.
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