Bruno Laganà – Giosuè. I dolori di un autore
Giosuè. I dolori di un autore
Bruno Laganà
DiFelice edizioni – 2015 – 15 euro
Una riscrittura fantasiosa dei Dolori del giovane Werther? Si potrebbe anche definire così il romanzo breve (o racconto lungo, che dir si voglia) di Bruno Laganà: una narrazione introspettiva della vita di uno scrittore: «Con la stessa dinamica di un partoriente metto al mondo creature di specie diverse. Per questo ho sempre la penna in mano, pronto a trascrivere», spiega all’inizio Giosuè: «Se la impugno (la penna, ndr) creo, o meglio mi faccio carico di usarla per creare, mettere d’accordo quante più cose posso, dare un senso al loro stare insieme. Lo dico sempre a mia madre quando la rivedo». Ed è la madre, personaggio nel bene e nel male ingombrante, ad essere sempre presente. E insieme a lei la figura quasi evanescente di qualcuno che «possa capire» Giosuè: un potenziale editore.
Con uno stile spesso vispo e agile, pur talvolta tendente all’eccessiva aggettivazione e all’uso quasi smodato di realismo («Non so, è come se mi dovessi alzare e in realtà non mi alzo mai, non posso, nemmeno per defecare») per offrire sensazioni e immagini già abbastanza descritte, l’Autore reggino racconta le disavventure interiori del protagonista, disperato scrittore alle prese con i problemi della vita. Come tanti altri, specie in questo periodo di crisi culturale.
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