Calderoli e Kyenge: chi è la vera scimmia?
Vi siete mai chiesti se gli effetti collaterali della globalizzazione appartengano solo alla nostra mentalità di normali cittadini o anche alle alte cariche parlamentari?Andiamo per ordine.
Il 13 luglio 2013 il Vicepresidente del Senato Roberto Calderoli durante un comizio offende il Ministro dell’Integrazione Cécile Kyenge paragonandola a un orango.
L’8 febbraio 2015 il PD afferma che in aula voterà contro Calderoli perché merita un’ammonizione per il suo insulto razzista.
Ieri 9 febbraio 2015 il Senato si è riunito per decidere le sorti del nostro «impavido» Calderoli.
Detto questo penso che alla prima domanda possiate dare una risposta; ma non è certo finita qui. Il nostro Governo infatti ci riserva sempre qualche sorpresa. Ieri, infatti, il PD si è ricreduto totalmente sulle parole dette in precedenza – circa 18 ore prima – e si è schierato dalla parte di Calderoli. Questi afferma di star solo esercitando un suo diritto sancito al primo comma dell’articolo 68 della Costituzione, in base al quale «i membri del Parlamento non possono essere chiamati a rispondere delle opinioni espresse e dei voti dati nell’esercizio delle loro funzioni».
Qui sorge un’altra domanda. È veramente la giustizia uguale per tutti? E, soprattutto. dove andremo a finire se perfino chi ci rappresenta si permette di esprimere giudizi razziali verso persone di etnia diversa?
Il ministro Kyenge dopo «l’amaro boccone» afferma: «Sono stata sorpresa. Poi triste. Non per me. Vorrei uscire da questa logica perché non stiamo valutando Calderoli come persona. Io lui l’ho perdonato. Quello che bisogna capire è se queste parole possano essere usate in un dibattito politico normale o se siano semplicemente espressioni razziste. Non è compito del Senato assolvere Calderoli. È come se quell’insulto fosse stato fatto a un paese intero per la seconda volta».
Non posso che rimanere stupito dalla maturità dimostrata da questa donna -che a confronto dei nostri politici- è disposta anche a perdonare offese personali.
Caro Calderoli tu hai detto che vedendo la Kyenge non puoi che pensare a un orango, ma a giudicare dalla situazione qui il primate sei tu.
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