Lettere dal Guatemala: il calore dei bambini
Dalla nostra inviata Città del Guatemala
I bambini guatemaltechi mi hanno avvolta e riempita di gioia dal primo momento in cui sono entrata nel Centro di Padre Ottorino a Città del Guatemala. Sono bisognosi d’ affetto e di qualcuno che li consoli. È indescrivibile la tenerezza e l’energia che riescono a donarti. Impari a stupirti e meravigliarti ancora delle piccole cose: di una farfalla che si posa sulla tua mano, di un fiore colorato che un bambino ti regala, del vento che spazza via le nuvole.
Gli occhi grandi dei bambini che ti osservano curiosi e cercano nei tuoi un segno d’amicizia, cercano la tua fiducia, cercano la pace che non riescono a trovare nelle loro piccole case.
Molti di questi niños, infatti, vivono in condizioni familiari spaventose.
Padri in carcere o scomparsi, madri drogate o alcolizzate, fratelli maggiori aggressivi, stupri, povertà economica, analfabetizzazione.
Insomma tutto ciò che non corrisponde a un’ infanzia dignitosa e priva di malignità.
Quasi tutti i bambini hanno la possibilità di mangiare solo nel centro dove viene fornita loro la prima colazione, il pranzo e due merende, il tutto naturale e ricco di proteine per permettere loro di crescere in salute evitando cibi grassi e poco nutritivi.
Credo che sia una grande conquista essere riusciti a creare questi centri che accolgono e proteggono (come possono) bambini che altrimenti sarebbero costretti a vivere tutto il giorno con genitori o famigliari poco raccomandabili.
Ovviamente questa non è la soluzione al problema, ma è comunque un operazione di sostegno per evitare danni maggiori ai nuovi piccoli che, purtroppo, entrano in questo mondo corrotto e insano.
Ilaria Bedin
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