F. Nurchis – Il cantore della luna rossa
Il cantore della luna rossa
Franca Nurchis
Aipsa edizioni – 2015 – 18 euro
Più di 150 pagine per capire l’opera poetica e pittorica di Franca Nurchis: componimenti brevi e perentori, spesso simili a degli haiku che ci permettono di indagare a fondo nell’anima dell’Autrice, «anima nomade fra le pagine del tempo, a resuscitare armonie di vibrazioni più alte». Prive di titolo, le poesie occupano solo la parte centrale della pagina, lasciando un vuoto – sgomento e smarrimento – intorno a sé. Non sappiamo se questa sproporzione (il volume è molto grande) sia voluta, però ci piace pensarlo. L’ultima parte del libro, chiamata «Deserti», contiene alcune opere pittoriche della Nurchis raffiguranti appunto dei deserti, distese di sabbia infinite, raffigurate con stili e colori che ricordano quasi l’arte africana. Perché proprio dei deserti? «L’immensità di spazi non lascia indifferenti», spiega l’Autrice, che altrove precisa: «Il deserto arroventa ogni cosa dove anche il profumo di vento, dal color d’incendio, porta riflessi di un silenzio austero che sa di fiaba». Opera complessa e priva di ogni chiave di lettura se non quella fornita da Lorenzo Braina e Giovanni Coda nelle loro brevi introduzioni, Il cantore della luna rossa è una raccolta che lascia perplessi: siamo sicuri che ci manchi poco per capirla, però non sappiamo come risolvere questo problema.
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