Carlo Azeglio Ciampi, addio a un uomo di Stato

Si è spento ieri a Roma, all’età di 95 anni, Carlo Azeglio Ciampi, predecessore di Napolitano nella carica di presidente della Repubblica, che ha ricoperto dal 1999 al 2006.
Di Ciampi si può dire che non ha vissuto solo una, bensì tre vite: prima come banchiere, poi come capo di governo e infine al Quirinale.

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ciampiDopo la laurea in Lettere, la chiamata alle armi durante la Seconda guerra mondiale, una seconda laurea in Giurisprudenza e un breve periodo da insegnante di liceo, iniziò la sua carriera come impiegato nella Banca d’Italia, di cui fu amministratore dal 1960 e Governatore dal 1979.
Nel ’93 entra in politica come il primo presidente del Consiglio non parlamentare della storia d’Italia; sotto Prodi e D’Alema fu ministro del Tesoro, finché non venne eletto presidente della Repubblica.
In questa veste fu molto amato dagli italiani, ai quali cercò sempre di trasmettere un vivo sentimento nazionale: va a lui infatti il merito di aver ripristinato la parata del 2 giugno in occasione della festa della Repubblica, oltre ad aver rinnovato il valore di altri simboli patriottici come il tricolore e l’inno di Mameli.
Ma il suo senso di appartenenza e di devozione alla patria non implicava un chiuso nazionalismo, come per la maggior parte di coloro che oggi si dicono patriottici: Ciampi, che si definiva «cittadino europeo nato in terra d’Italia», ha sempre ricercato l’unità tra i paesi e i popoli europei e anche per questo si prese carico dell’ingresso nell’euro.