Catania: la tragedia diventa propaganda

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«Coppia uccisa a Catania, Salvini: “È colpa dello Stato”». Così titolava In onda su La7 alcuni giorni fa. La vicenda – piccolo riassunto – è nota: una coppia di settantenni è stata brutalmente uccisa per rubare oggetti di poco valore. Per il duplice assassinio è stato fermato un profugo di 18 anni e per questo Matteo Salvini si è sentito in dovere di dire la sua. Ma la questione è un’altra. «Io voglio un contatto diretto dal premier Renzi, che invece di andare ogni giorno all’Expo venga qui a vedere la situazione com’è. Perché due anziani, dopo una vita di sacrifici, non possono essere ammazzati così». Queste le parole della figlia dei due coniugi uccisi alle telecamere di Tgcom24. Non intendiamo giudicare una donna sconvolta da una tragedia, però sinceramente – e non siamo certo dei «buonisti» filogovernativi – è difficile collegare Renzi a questi brutali omicidi: come faceva notare Selvaggia Lucarelli del Fatto, è impensabile che il presidente del consiglio incontri o telefoni ai familiari di ogni tragedia, ed è altrettanto assurdo dargli la colpa di questo delitto. Va bene la critica a un governo mediocre e incapace di fare il bene dei propri cittadini, però questa si chiama strumentalizzazione.