Caterina de’ Medici, la Regina Nera
La teoria del complotto
Il professor Haim Burstin nel suo libro Rivoluzionari: antropologia politica della rivoluzione francese, affermava: «Il segreto del successo dello schema del complotto risiede essenzialmente nella sua versatilità, come pure nella sua efficacia e funzionalità d’impiego: esso serve, in primo luogo, a dare un’identità a un fenomeno di cui non si riescono o non si vogliono capire le cause. Immaginando un complotto, l’opinione pubblica si dà spontaneamente un bersaglio fittizio contro cui rivolgersi nelle situazioni di malessere o di disagio in cui non riesce ad individuarne con precisione uno autentico. Questa attribuzione di responsabilità consente al corpo sociale di scaricare l’ansia derivata dall’incapacità di inquadrare razionalmente determinati fenomeni e giustificarli.»
In sostanza, è molto facile inventarsi qualche sorta di magica causa che spiegherebbe tutti i nostri problemi, anziché analizzare veramente a fondo le cause che li hanno scatenati. La teoria del complotto sta alla base spesso e volentieri di una fake news, e in tempi storici travagliati queste ultime circolano soprattutto quando avvengono spostamenti di potere.
In questo ci si allontanerà troppo dai luoghi della rivoluzione francese, poiché il personaggio bistrattato dalla propaganda che analizzeremo oggi è stata una regina di Francia molto nota e anche molto influente: Caterina de’ Medici. Sarà necessario solo fare un salto indietro con la nostra mente di un paio di secoli, precisamente nell’anno 1519.
La travagliata vita di Caterina
Caterina nasce a Firenze il 13 aprile 1519 da Lorenzo II de’ Medici e Maddalena de La Tour d’Auvergne, un’unione che mescolava il sangue Medici con quello dell’alta aristocrazia francese. Rimasta orfana subito dopo la nascita, Caterina vive un’infanzia travagliata, sempre vittima della politica e in pericolo a causa della calata di Carlo V in Italia che culminò col Sacco di Roma del 1527.
Concluso il periodo di lotte di potere, essendo parente di papa Clemente VII, Caterina venne promessa sposa al secondogenito del re di Francia, Francesco I, ovvero Enrico: il matrimonio era stato accolto con grande favore sia dai due giovani sposi sia dalla famiglia reale, sebbene a corte molti lamentassero questa unione come una mésalliance (disalleanza) a causa della grande differenza di status sociale tra Caterina ed Enrico.
Ammirata per la sua cultura e la sua intelligenza, Caterina studia gli intrighi di corte e diventa un’abile politica, ma l’incapacità della coppia reale di produrre un erede mette a dura prova il matrimonio e la donna viene ritenuta unica colpevole. Tuttavia, il problema si risolve quando nel 1544 nasce Francesco, seguito negli anni da altri dieci figli.
Nel 1547, a causa della prematura morte del delfino di Francia (fratello di Enrico), Caterina ed Enrico divennero sovrani, ma il sodalizio di potere si ruppe nel 1559, quando Enrico II rimase gravemente ferito alla testa e dopo dieci giorni morì. Come manifestazione di dolore perpetuo, Caterina iniziò a vestirsi esclusivamente di nero, andando contro la tradizione del bianco come colore di lutto per le regine. Cambiò anche il suo emblema: la lancia spezzata con il motto Lacrymae hinc, hinc dolor.
Caterina regnò come consigliera e reggente durante il periodo al trono di tre dei suoi figli, Francesco, Carlo ed Enrico, portando avanti una politica di tolleranza religiosa, nella speranza di placare le lotte tra cattolici e protestanti, e morì nel 1589 nel castello di Blois.
La leggenda della Regina Nera
Caterina era una donna molto devota alla sua famiglia, a suo marito e ai suoi figli e per tutta la vita cercò di agire in modo da difendere coloro che amava. Nonostante una nutrita serie di dispiaceri e traumi personali, emerge come una donna pragmatica, forte e decisa e, pur essendo tanto razionalista, era altresì molto superstiziosa, tanto da dedicarsi all’occultismo e alle arti magiche del suo consigliere Nostradamus.
Le principali accuse che le vennero mosse furono sostanzialmente le seguenti: «Una donna dominatrice che cercò di accaparrarsi il potere», a causa della sua presenza fissa e della sua influenza politica sul trono di Francia dopo la morte del marito; «Una donna malvagia pronta a ricorrere ai mezzi più estremi per conservare il potere» millantando l’uso d’intrugli velenosi (come già avvenuto con Lucrezia Borgia) e addossandole tutta la responsabilità del massacro di protestanti della notte di San Bartolomeo; «Un’adepta del machiavellismo, in quanto, secondo le accuse, cercava di mettere discordia tra un partito e l’altro; «Un’italiana che lascia che la Francia venisse governata dagli stranieri», una delle accuse più frequenti all’epoca, poiché quasi sempre le spose reali provenivano da corti straniere; «Una donna irritabile divorata dalla gelosia», specialmente nei confronti di Dianne de Poitiers, la favorita di suo marito; «Una donna dedita alla magia, per conseguire i suoi scopi», perché sempre circondata da maghi e stregoni.
Scardinare questa lunga serie accuse non è un compito facile, ma è bene ricordare che il travagliato periodo storico in cui visse Caterina de’ Medici e la sua condizione di donna al potere in un mondo di uomini hanno forzato ed esacerbato molti aspetti di questa regina di Francia.
Quanto c’è di vero?
Una donna dominatrice che cercò di accaparrarsi il potere.
É bene rammentare che Caterina era regina e come tale aveva ogni diritto di governare, soprattutto dopo la morte di Enrico: ella non ha fatto nulla di più di quando fosse nel suo diritto, e l’unico scopo era quello di salvaguardare l’eredità dei suoi figli e il futuro della dinastia Valois.
Una donna malvagia pronta a ricorrere ai mezzi più estremi per conservare il potere.
Come già ampiamente spiegato nel mio precedente articolo su Lucrezia, l’accusa di adoperare veleni era spesso impiegata per screditare le donne, soprattutto quelle che rivestivano ruoli d’importante rilevanza politica. Per quanto riguarda il massacro di San Bartolomeo, quando vennero uccisi molti capi ugonotti il 24 agosto 1572, gli storici non hanno saputo pronunciarsi poiché non sono chiare tuttora le dinamiche avvenute.
Un’adepta del machiavellismo.
Caterina de’ Medici non si fidava di alcun partito, il suo unico intento era proteggere il potere vacillante della corona e mantenere una tregua per evitare la guerra civile. In questo senso, cercava di “dare un colpo al cerchio e uno alla botte”.
Un’italiana che lascia che la Francia venisse governata dagli stranieri.
Su questo punto non vi è molto da discutere: Caterina era italiana e come tale veniva bollata dalla corte, ma nulla aveva a che vedere con la sua capacità di regnare. La sempreverde critica razzisteggiante e basata sul nulla.
Una donna irritabile divorata dalla gelosia.
É stata molto esagerata l’ostilità che Caterina avrebbe avuto nei confronti di Dianne: le due non erano amiche, ma non provavano quell’odio reciproco che viene loro attribuito.
Una donna dedita alla magia, per conseguire i suoi scopi.
É risaputo che Caterina fosse superstiziosa e interessata all’occulto, tanto da tenere al suo fianco il fedele amico Nostradamus; tuttavia Caterina era una donna razionale e pertanto non così dedita alla magia come la leggenda vorrebbe.