Chi volle il 2 agosto 1980?
È il 2 Agosto 1980, sono le 10:25 e ventitré chilogrammi di esplosivo scuotono la stazione centrale di Bologna. È il caos, è paura, è terrore, è semplicemente morte. Una bomba segna la storia di una nazione, una bomba apre uno dei tanti misteri italiani. L’onda d’urto travolge il treno Ancona-Chiasso sul primo binario, gli edifici crollano e gli uomini muoiono. Il 2 Agosto 1980 è la data della strage di Bologna, uno dei più grandi lati oscuri dell’Italia del dopoguerra.
L’autobus 37 è uno dei simboli di quel giorno: prima è un’ambulanza, trasporta i tanti feriti (oltre 200) in ospedale e poi diventa un carro funebre. I morti saranno 85. L’autobus 37 come il grande orologio esterno della stazione che ferma le sue lancette nel preciso momento in cui l’Italia si ferma e la democrazia muore. Due simboli indelebili per i bolognesi e i parenti delle vittime.
Proprio grazie all’associazione dei parenti delle vittime di Bologna, ostinati e testardi che lottano per avere giustizia, si è riaperto più volte il caso.
I condannati come esecutori materiali dell’attentato solo sono tre: Valerio Fioravanti, Francesca Mambro e, solo nel 2007, Luigi Ciavardini. Tutti appartenenti ai NAR (Nuclei Armati Rivoluzionari), organizzazione terroristica neofascista.
I depistaggi e la disinformazione sono iniziati subito, pochi minuti dopo la strage. Le indagini dei primi mesi furono basate su notizie false costruite dai servizi segreti legati alla loggia massonica della P2. I tentativi di depistare le investigazioni su una pista terroristica estera sono stati accertati e sono, ormai, inconfutabili. La Corte d’assise di Roma ha infatti condannato per depistaggio il faccendiere Francesco Pazienza e i vertici dei servizi segreti, il generale Musumeci e il colonnello Belmonte.
Proprio questa potentissima e incessante attività di depistaggio provano che dietro l’attentato di Bologna c’è molto di più rispetto all’insufficiente ragione ideologica.
Servizi segreti, estrema destra, crimine organizzato e massoneria. Sono questi i soggetti che hanno architettato la strage e dei nomi, quelli veri, quelli importanti, non sapremo mai nulla. Il perché dell’attentato, a cosa servì e chi ci ha guadagnato. Insomma, mancano i mandanti e il movente dell’attentato. Dettagli non da poco.
L’unica cosa certa è che le vittime non hanno avuto (e non avranno mai) giustizia e il mistero dell’attentato rimarrà nella nostra storia, indelebile. Proprio per questo non dobbiamo dimenticare mai quanto accaduto.
Il bellissimo dipinto Il sonno della ragione genera mostri di Renato Guttuso, pubblicato su L’Espresso il 17 Agosto 1980, deve rimanere impresso nelle nostre menti, perché quel mostruoso uccello con sembianze umane ci pugnala tutti, ogni giorno.
Emiliano, nato nel 1993, con un occhio di riguardo per gli ultimi di questo mondo e la musica di Fabrizio De André nel cuore.