Complesso di Elettra: nei bengalini è invidia della penna
Sigmund Freud è soprattutto ricordato per aver steso le considerazioni psicoanalitiche che Jung avrebbe condensato nell’espressione «complesso di Edipo» secondo cui il primo obiettivo sessuale di un bambino è costituito dalla madre. Fu l’allievo però che allargò la questione fino a concludere che anche le bambine avessero pulsioni incestuose rivolte verso il padre, sviluppando rivalità con la madre. La cosiddetta «invidia del pene», che una bambina sviluppa e che sarebbe alla base della ricerca di un partner, si incarna infatti inizialmente nella figura del genitore maschio, verso cui sviluppa desiderio sebbene inconscio.
L’attrazione che da piccoli si prova verso uno dei genitori rimane inconsapevole solo fino a che, in molti casi, non vediamo delle somiglianze marcate con le persone che finiscono per piacerci. Spesso è uno shock constatarlo, ma, se può consolare, è un fenomeno innato, e non solo nell’essere umano. A confermarlo è un simpatico uccellino conosciuto come bengalino, che forse molti tengono in voliera nel giardino. Sono le femmine di bengalino a effettuare la scelta del partner, come in molte specie di uccelli, ma dato che gli esemplari non hanno marcate differenze tra di loro, si è voluto vedere come influenzare le loro preferenze.
In un esperimento, ad alcuni uccellini è stata incollata una piuma colorata di rosso sulla testa, ma la scelta del partner con o senza restava alla pari, nonostante i bengalini siano attirati dai colori vivaci. Quando le coppie hanno avuto i piccoli, si è ripetuto l’esperimento con i pulcini una volta cresciuti, vedendo che le figlie delle coppie con il maschio «ornato» sceglievano il partner con la penna, mentre quelle nate da coppie normali non avevano preferenze. Per fugare ogni dubbio si è provato a mettere l’ornamento anche alle femmine, e aspettare la terza generazione: se nella coppia solo la madre era diversa, le figlie non si interessavano ai maschi con la piuma, mentre se ad averla era il padre, la situazione si rivoltava. Questo accessorio non poteva essere considerata un aiuto per il corteggiamento, dato che era artificiale e i bengalini non ne avevano mai viste sui membri della propria specie. L’unica ragione per la preferenza dipendeva dall’aspetto del genitore, che determinava la ricerca di un compagno simile. Una proiezione della figura protettiva che ci segue durante l’infanzia, possibile anche al cervello di un uccellino.
Laureata in Biologia all’Università di Padova, mi occupo di didattica ambientale al WWF. Attualmente studio per la magistrale.