Coming out day: perché bisogna accettare l’omosessualità?

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Domenica era la giornata del coming out, ossia del dichiararsi come non eterosessuale alla propria famiglia, ai propri amici e alle persone che ci circondano. L’hashtag «Ho qualcosa da dirvi» è stato il minimo comun denominatore che ha unito tutti i partecipanti a questa grande ricorrenza. Non dev’essere facile fare coming out: nonostante tutte le rassicurazioni ricevute dagli amici o dal proprio partner, i dubbi saranno sempre tanti, almeno finché non si riceve quella dannata approvazione da parte delle persone a cui si vuole bene. Nella sua estraneità all’individuo non etero, l’approvazione da parte dei propri affetti è un passaggio palesemente fondamentale: solo se si è accettati si può essere davvero se stessi, senza cercare di diventare qualcuno o qualcosa che non si sarà mai. Chi scrive conosce un ragazzo ftm, un ragazzo transessuale che, presa coscienza del proprio «essere diverso», ha deciso di fare il grande passo ma gli è andata male: i suoi genitori lo hanno sbattuto fuori casa. Siamo nel 2015 ed è banale ribadire che certi atteggiamenti retrogradi non dovrebbero più esistere da molti anni.
Una domanda, scovata per caso su Twitter, può portarci ad una riflessione apparentemente banale ma molto profonda: «Perché i gay devono essere accettati?». Una risposta che parli della naturalità dell’omosessualità esulerebbe da quello che è invece il quesito richiesto: anche se i gay non fossero malati, perché dovremmo comunque accettarli? Quello che chi scrive si sente di dire a proposito non riguarda l’aspetto «clinico» dell’omosessualità: bisogna accettarla semplicemente perché, accettandola, la vita delle persone non cambierà minimamente: coppie etero continueranno ad avere figli omo/bisex/transessuali, l’Isis non conquisterà automaticamente l’Europa intera e la rotazione terrestre non sarà invertita da questo «tremendo» cambiamento. Pure se coppie same sex si potranno sposare non cambierà assolutamente nulla alle coppie «tradizionali». Si può essere liberi di disprezzare nel privato, nel pubblico invece bisogna osservare la legge e il buon senso.