Il Consiglio di Stato salva l’autonomia del Parco del Colosseo

Lo scorso 25 maggio, il Tar del Lazio si è pronunciato contro l’autonomia di 5 dei 20 grandi musei toccati dalla riforma Franceschini avviata nel 2015; il 15 giugno, lo stesso organo ha bocciato anche l’ultimo arrivato, il Parco Archeologico del Colosseo nato a gennaio scorso, annullando quindi la gara internazionale per sceglierne il direttore. In seguito a quest’ultima bocciatura, il Ministro dei Beni Culturali, furibondo, si è immediatamente rivolto al Consiglio di Stato, procedendo al ricorso contro la sentenza del tribunale amministrativo.
La sindaca pentastellata Virginia Raggi lo scorso aprile si era pronunciata in merito all’istituzione del Parco archeologico del Colosseo definendola «lesiva degli interessi di Roma Capitale», mostrando perplessità sulla destinazione degli incassi del monumento, nonostante il Campidoglio, di questi incassi non abbia mai visto un centesimo e mai lo vedrà, così come il Mibact e i suoi organi non hanno mai visto un centesimo degli introiti dei Musei Capitolini e di altri gioielli comunali. L’altro punto interrogativo sulla contrarietà della sindaca al progetto
 riguarda il perché nessuno abbia fatto ricorso nei casi dei parchi archeologici di Ostia antica e dell’Appia antica e in quello del Museo Nazionale Romano, tutti e tre già scorporati e resi autonomi dalla riforma. «Tutti i sindaci e i comuni italiani coinvolti hanno apprezzato e condiviso la riforma e i suoi risultati, tranne il comune di Roma che prima ha pensato di bloccare tutto, ricorrendo al Tar», si è lamentato Franceschini.
Risale a qualche giorno fa, lunedì 24 luglio, la notizia della decisione del Consiglio di Stato: tramite due sentenze sono stati vanificati i rilievi del Tar del Lazio in merito al Parco del Colosseo. Durante una conferenza stampa al Collegio Romano, Franceschini si è dimostrato soddisfatto e pronto a ripartire proprio dalla scelta del futuro direttore del Parco romano. La figura che verrà posta a capo di quello che è il parco archeologico più visitato al mondo potrà essere anche uno straniero, come stabilito dal Consiglio di Stato stesso, appellatosi a norme europee contro la discriminazione fondata sulla nazionalità tra gli Stati membri. Lo stesso è accaduto per i direttori dei 20 «supermusei», tra cui Pompei, Brera, gli Uffizi, la Reggia di Caserta ecc. Inoltre, è stato annunciato che Irina Bokova, direttrice generale uscente dell’Unesco, entrerà a far parte del Consiglio d’Amministrazione del nuovo parco archeologico.
Per quanto riguarda, invece, la polemica sulla destinazione degli introiti del Colosseo, Franceschini ha messo in chiaro che il 20% verrà assegnato al sussidio nazionale come previsto dalla sua riforma e il 30% alla Soprintendenza per la tutela del patrimonio statale della città, transitando direttamente senza passare per il ministero.