Su che cosa si basa la felicità di una nazione
Che cos’è la felicità? Senza dubbio è uno stato molto personale, così come personale e soggettiva è la sua definizione. Per qualcuno la felicità coincide con la soddisfazione dei bisogni naturali, per altri invece con la ricchezza, la fama… Ma è possibile parlare di felicità di un popolo intero, e come? Secondo le Nazioni Unite, i criteri per misurarla sono 6: la cura della comunità, la libertà, la generosità nelle donazioni, l’onestà, la salute, il reddito e il buon governo. In base a questi fattori, l’Onu redige ogni anno un World Happiness Report, che riporta la classifica dei paesi più felici, in occasione della Giornata Internazionale della Felicità, il 20 marzo.
Quest’anno la Norvegia si è aggiudicata il primo posto, superando la Danimarca, slittata al quarto; ma tra i paesi in testa alla classifica le differenze sono davvero minime, dal momento che eccellono in tutti i fattori menzionati. Ciò che ha permesso alla Finlandia di raggiungere i primi posti sono stati sicuramente la fiducia nei confronti del governo, l’impegno civico e soprattutto la scelta di produrre il petrolio lentamente e, anziché usare il ricavato nell’immediato, di investirlo per il futuro. Ma il segreto della felicità nel Nord Europa riguarda, più che la politica o l’economia, un modo di vivere che sta spopolando anche nel resto del continente: Hygge. Essere se stessi, gioire delle piccole cose, concedersi momenti di serenità con se stessi e con gli altri, rendere gli ambienti caldi e accoglienti sono alcuni dei consigli per essere felici: nulla di speciale, ma di certo non scontato né facile. Di certo dovremmo adottare l’Hygge noi italiani, dal momento che per trovarci nella classifica bisogna scorrere l’elenco fino al 48° posto; in compenso, il Global Health Index premia la nostra salute, mettendo l’Italia al primo posto per la lunga aspettativa di vita e l’alimentazione equilibrata. Anche gli altri paesi europei non se la passano benissimo, anche se meglio di noi italiani: la Germania è al 16° posto, il Regno Unito al 19°, seguiti da Francia (31°) e Spagna (34°). Gli Emirati Arabi Uniti invece occupano il 21° posto, ma sperano di migliorare grazie al nuovo ministero della Felicità, a capo del quale c’è una ventiduenne: un tentativo di dirigere la politica «verso il benessere sociale e la soddisfazione», oltre che di dare un’immagine del paese che sia più giovane e inclusiva.