Crac banche venete, il racconto di un pezzo di Storia
Il massacro
Gian Paolo Pinton
Cleup – 2017 – 15 euro
Gian Paolo Pinton è uno dei tanti risparmiatori feriti che avevano creduto nella Popolare di Vicenza, una delle banche venete andate in vacca in un dramma che complessivamente conta oltre 200mila famiglie sul lastrico, morti sulla coscienza e il rischio di 3000-4000 licenziamenti in arrivo. Un territorio – il Veneto – di sana economia viene devastato da masnadieri del mondo bancario e diventa così l’epicentro tossico della finanza deviata: finora è stato possibile fare «prova di truffa» senza rischiare la galera vera. Non è reclusione stare chiusi agli arresti domiciliari nelle ville palladiane. Il Nord-Est è alla canna del gas grazie alle attività apparentemente normali ma truccate e dal profilo «truffaldino» gestite con grande furbizia da banchieri liberi e felici di godersi la vita con la ricchezza accumulata sulle spalle di risparmiatori feriti, come l’Autore, e dei dipendenti disperati. Quella delle banche è una pagina di storia veneta costruita sull’ingiustizia sociale, con comportamenti immorali e disonesti da parte di persone che rappresentavano la fiducia dei piccoli azionisti, con la quasi completa assenza di controlli da parte degli organi di legge che avrebbero dovuto garantire una salvezza alle vittime di un vero e proprio massacro.
La distanza fra banchieri e risparmiatori è anche nel lessico utilizzato dai primi, che ai secondi risulta totalmente incomprensibile: com’è possibile farsi capire dai non addetti ai lavori se si parla di Asset backed security (Abs), Asset & liability management system, Aim, Back testing, Fair value o Nomad nominate advisor? Per questo motivo, Gian Paolo Pinton antepone a qualunque riflessione un piccolo glossario in cui spiega il significato di tutti questi termini perché, come in tutti gli ambiti, non c’è modo migliore di fregare che non farsi capire con paroloni altisonanti.
Il risultato della ricerca di Pinton è un libro utile che racconta un pezzo di storia veneta. Unica pecca sono i tanti refusi, ma di fronte a un volume scritto bene e che ci spiega bene una parte della nostra vita, possiamo anche far finta di niente.
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