Antonino Crisafi – Com’era triste Trieste

Com’era triste Trieste
Antonino Crisafi
Kimerik editrice – 2014 – 14,50 euro

trieste

È un peccato: la storia di una famiglia ebrea a Trieste, nell’epoca delle leggi razziali e della guerra, poteva essere l’occasione per ricordare quel terribile passato attraverso un bel libro. Purtroppo quello di Crisafi non lo è: è un’occasione mancata. La scrittura è spesso faticosa, l’aggettivazione esagerata, i dialoghi innaturali e improbabili: «Sto studiando Platone e Aristotele e sono veramente estasiato dalla profondità del loro pensiero per certi versi contrapposto, ma certamente da entrambi proteso a spiegarsi il senso della vita, con la sua misteriosa esistenza», ecco un dialogo fra Marco e Sara, il loro era «un amore tenero, appena sbocciato e pregno di tutte le incognite, spesso tristi e dolorose, che il futuro riserva agli innamorati» (pag.29). Insomma un romanzo che manca dei caratteri tipici del genere: i personaggi sono a malapena tratteggiati, la loro storia non è narrata, ma soltanto riferita frettolosamente. È proprio vero che scrivere un romanzo non è facile. Per questo a volte sarebbe il caso di fermarsi prima della pubblicazione. Ecco, questo manoscritto doveva rimanere nel cassetto del suo autore.

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