Decreto Rilancio: quale impatto sull’ambiente?
Con il Decreto Rilancio varato dal Governo è stato introdotto l’Eco-Bonus edilizio con cessione del credito fino al 110% per tutti quegli interventi di ristrutturazione degli edifici residenziali a migliorarne l’efficienza energetica, partendo dall’isolamento esterno delle facciate, fino all’installazione dell’impianto dell’impianto fotovoltaico nella copertura degli edifici stessi. L’obiettivo di questa normativa edilizia è quello di far in modo che gli edifici possano soddisfare il proprio fabbisogno energivoro (che si ridurrà grazie agli interventi) indipendentemente dalla rete elettrica del territorio, e di conseguenza ridurre i costi sulle bollette dei singoli proprietari.
In realtà, il fine principale di tale normativa, per ciò che riguarda l’efficienza energetica, è quello di ridurre le emissioni di CO2, ma soprattutto di metano nell’aria, perché quest’ultimo, bruciato nelle caldaie a gas, inquina nei primi venti anni dal suo rilascio nell’atmosfera ottanta volte di più della CO2 e ciò comporta un aumento non irrilevante dell’effetto serra. Basti pensare che tra le fonti di inquinamento dell’atmosfera, il riscaldamento degli edifici si trova al primo posto con una percentuale tra il 55% e il 60%, seguito dalle emissioni degli autoveicoli che si attestano tra il 35% e il 38%.
Le emissioni nell’atmosfera incidono gravemente nell’habitat degli esseri viventi, compreso l’uomo, poiché poco meno della metà delle stesse il sistema terra non riesce ad assorbirle; difatti, il suolo riesce ad assorbirne il 29%, mentre gli oceani il 25%, e la restante percentuale si accumula nell’atmosfera con i quantitativi degli anni precedenti, portando ad un aumento dell’effetto serra. In alcuni casi non avviene neanche l’assorbimento dal suolo, come avvenuto durante l’estate del 2003, dove a causa di una temperatura superiore di 6°C superiore alla media stagionale, si è calcolato che i boschi europei abbiano rilasciato in 2 mesi 1850 tonnellate di CO2, ovvero la stessa quantità assorbita nei 4 anni precedenti.
Ulteriori fattori che incidono sul riscaldamento globale sono le variazioni dell’orbita attorno al sole, la variazione della frazione solare che viene riflessa da diversi punti della terra (albedo), come la chioma degli alberi, il deserto, la copertura del ghiaccio, il manto nevoso.
Con il riscaldamento terrestre aumenta il vapore acqueo nell’atmosfera e di conseguenza anche la creazione delle nuvole, la quale loro presenza produce due effetti diversi, da una parte assorbono la radiazione terrestre facendo aumentare il riscaldamento globale, mentre dall’altra riflettono verso l’alto la radiazione solare incidente , contribuendo al raffreddamento del pianeta. Questo raffreddamento non è detto che sia un vantaggio per il pianeta, poiché vengono a crearsi alluvioni e tempeste che vanno ad aggiungersi a quelle che già si verificano. Perciò molte sono le variabili che incidono sui cambiamenti climatici del nostro pianeta, e le emissioni sono sì il punto d’inizio, ma successivamente si susseguono altri fattori che non possono essere controllati dall’uomo, e quindi non ne saranno prevedibili gli effetti. A causa delle emissioni si potrebbe creare una spirale incontrollata che porta alla diffusione dei cambiamenti climatici, e che anche togliendo la causa principale della sua esistenza, ovvero le emissioni, potrebbe continuare a compiere il suo mandato di devastazione sul territorio.
Il nostro Governo, per quanto si impegni a ridurre le emissioni di metano e di conseguenza a combattere i cambiamenti climatici, potrebbe non riuscirci poiché la causa è internazionale e non unica del nostro Stato. Dei passi in avanti potrebbero compiersi verso la riduzione delle polveri inquinanti nei nostri singoli territori, e in particolare della pianura padana, facendo diminuire le malattie tumorali che colpiscono i più esposti. Infatti, oltre ad intervenire nell’edilizia, il Decreto Rilancio interviene anche nei trasporti locali, poiché sono soggette a detrazioni fiscali anche le colonnine elettriche residenziali per ricaricare le auto elettriche, e questo potrebbe portare ad aumentare la domanda di auto elettriche.
Infine possiamo dire che la nuova normativa tenta di incidere su circa il 90% delle fonti che emettono inquinamento atmosferico, ma ne sapremo di più con i Decreti attuativi del 18 giugno.
Nato a Padova il 30 Aprile 1997, dove vive.
Ha studiato presso l’Istituto Tecnico per Geometri Belzoni.
Ha frequentando l’Istituto Tecnico Superiore per il Risparmio Energetico ITS-RED Academy
Attualmente lavora come Geometra, esperto in rilievi topografici compiuti con droni e laser scanner.