La democrazia diretta è contagiosa

Nella giornata di ieri, il Movimento 5 stelle ha sottoposto al giudizio degli iscritti, sulla piattaforma Rousseau, il programma faticosamente messo a punto dopo giorni di trattative con la Lega. Questo ha incontrato un parere più che incoraggiante, essendo stato approvato da ben il 94% dei votanti (oltre 45mila), più o meno la stessa percentuale che ha acclamato Luigi Di Maio capo politico e candidato premier qualche mese fa. In effetti, i temi che sono stati compresi nel contratto sono particolarmente cari alla platea dei 5 stelle e caratterizzano da tempo immemore le loro battaglie. Troviamo, infatti, lo stop alle pensioni d’oro, il superamento della Legge Fornero, la detassazione e la semplificazione per le imprese e gli «storici» reddito e pensione di cittadinanza.
La votazione online è un metodo che contraddistingue il Movimento fin dalla sua fondazione e, com’è noto, è da lì che maturano decisioni, cambiamenti, candidature, fatte eccezioni le realtà locali molto ristrette in cui si adottano tecniche democratiche più tradizionali e caserecce. Perciò, così come, punto per punto, il programma per il 4 marzo era stato valutato dagli attivisti, chiedere il parere anche su questa nuova bozza definitiva nata dal compromesso con la Lega è risultato un passaggio obbligato, ma molto naturale.
Questo è un esercizio che rientra negli schemi della democrazia diretta, in cui la cosa pubblica e il cittadino stabiliscono un contatto non filtrato. Per questa ragione, qualcuno storce il naso su questa modalità che potrebbe non allinearsi perfettamente con la democrazia mediata vigente nel nostro ordinamento; insomma, c’è chi sostiene che il popolo si esprima già conferendo mandato (ma senza vincolo) ai propri rappresentanti parlamentari e che, di conseguenza, starebbe esclusivamente a loro l’onere di occuparsi di faccende come la formazione di un esecutivo. Effettivamente la Costituzione non prevede un meccanismo come quello adottato dai pentastellati, ma neanche vieta un coinvolgimento più intenso del cittadino.
Quest’idea di democrazia diretta, nonostante le critiche, deve essere contagiosa, altrimenti non si spiega la chiamata ai gazebo della Lega ai suoi elettori. Oggi, infatti, i sostenitori leghisti sono invitati a recarsi presso i banchetti disseminati in tutta Italia per essere informati sul contenuto dell’accordo di governo stretto col M5S e per manifestare il loro assenso o dissenso. Pure in questo caso si prospetta un esito favorevole, dal momento che Salvini e i suoi sono riusciti a inserire tematiche che stanno molto a cuore al Carroccio, quali, ad esempio, la difesa sempre legittima, più assunzioni e dotazioni alle forze dell’ordine e, come già riportato, la riforma delle pensioni e il controllo dell’immigrazione.