Di Battista allo stadio? La post-verità del Messaggero
Bufale e aquile si sono incontrate, come in un ritrovo faunistico a una fiera di paese, ma senza recinti, venditori e bambini scalmanati che si accalcano per accaparrarsi il diritto a una carezza o a una fotografia.
Le aquile in questione, infatti, rappresentano la Lazio, che si è battuta contro la diretta rivale Roma martedì sera nella semifinale di ritorno di Coppa Italia, e sono entrate in contatto con le bufale a causa di una imbarazzante montatura giornalistica di cui è stato vittima un loro appassionato tifoso, nonché deputato della Repubblica: Alessandro Di Battista.
In occasione di questa importante partita, infatti, Il Messaggero con un articolo pubblicato giovedì ha sostenuto che il parlamentare 5 Stelle si sarebbe recato a sostenere la sua beniamina direttamente allo stadio. Nulla di straordinario e clamoroso – si potrebbe pensare – se non per il fatto che l’autore del pezzo insinuava che il Dibba nazionale, per godersi il match, si fosse sottratto ai suoi doveri di parlamentare.
Nella stessa serata, infatti, si teneva la votazione sul testamento biologico e, dunque, Di Battista sarebbe stato da ritenersi un assente nettamente ingiustificato e certamente da condannare con fermezza.
Le grandi penne del Messaggero, tuttavia, si sono rese fautrici di un buco nell’acqua clamoroso che avrebbero potuto evitare agevolmente, se dotati di un minimo di arguzia. Se si fossero sintonizzati su LA7 o avessero anche solo semplicemente consultato la pagina Facebook dall’interessato, si sarebbero resi conto che Di Battista, a quell’ora, si trovava ospite della trasmissione condotta da Giovanni Floris, DiMartedì. Inoltre, i lavori in aula erano terminati già alle 20.30. Si è così smontata nel giro di poco tempo questa polemica montata ad arte, peraltro arricchita di tanto di prova fotografica fasulla (no, nessun ritocco, ma risale ad almeno un anno fa), a cui avevano però già abboccato alcuni esponenti Pd, pronti a sputare veleno sul loro acceso oppositore.
Abbiamo assistito a un siparietto che ci induce a ridere a crepapelle, ma anche a trarre spunto di riflessione sulla delicata questione delle bufale.
Proprio in questi giorni, in Germania, è stata presentata una proposta di legge che mira a sconfiggere le notizie false e fuorvianti che vengono fatte circolare sulla rete. Questa, elaborata dal ministro della Giustizia Heiko Maas, prevede tra l’altro fino a 50 milioni di euro di multa e maggiore prontezza nella rimozione dei contenuti considerati illegali.
Da questa piccola storia di disinformazione a casa nostra, però, comprendiamo che il problema non è circoscritto a blog e social network, ma riguarda pure giornali in formato cartaceo e online, come quello di Caltagirone, che la maggioranza dei cittadini tende ancora a ritenere affidabile.
Forse, perciò, è necessario considerare la questione in maniera molto più ampia, includendo nella discussione anche articoli e servizi pubblicati dai mezzi di informazione tradizionali, senza demonizzare a priori il mondo di internet e incensare a prescindere carta stampata e televisioni.
Classe 1995, laureata in giurisprudenza.
Il diritto e la politica sono il mio pane quotidiano, la mia croce e delizia.
Vi rassicuro: le frasi fatte solo nelle informazioni biografiche.