Diciannove anni fa Domenico Fioravanti scrisse la storia del nuoto italiano

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Sydney, Australia. 20 settembre 2000. Sono passati solo tre giorni dall’impresa che ha fatto svoltare la storia olimpica del nuoto italiano. Domenico Fioravanti è ancora lì, presente al blocco di partenza della distanza doppia, i 200 rana. Mai nessuno è riuscito a fare doppietta nelle precedenti edizioni delle Olimpiadi, ma lui è in forma spettacolare. Un altro particolare spinge verso la storia italiana questa indimenticabile gara: accanto a Domenico, col secondo tempo d’ingresso nella finale, c’è Davide Rummolo.

Le batterie e le semifinali hanno fatto vittime illustri, uno su tutti un certo Kosuke Kitajima, ranista giapponese che di lì a poco scriverà la storia di questo stile, cominciando dal mondiale casalingo di Fukuoka 2001, dove otterrà il bronzo nei 200.

La finale si preannuncia uno scontro tra due nazioni: da una parte i nostri Fioravanti e Rummolo e dall’altra i due padroni di casa australiani, Harrison e Mitchell, trascinati dal tutto esaurito dell’impianto acquatico.
I tempi fatti registrare nelle semifinali fanno pensare a una gara apertissima, ma nel nuoto contano la distribuzione dello sforzo e la tattica, specialmente in una gara tecnica come le quattro vasche a rana.

Allo sparo, i due italiani partono molto bene, con Fioravanti che fa valere le sue grandissime doti tecniche. Con una rana molto scivolata riesce a centellinare lo sforzo e, alla fine della prima vasca, si ritrova in seconda posizione, dietro il francese Bernard in 30 secondi e 50 centesimi. Bene anche Rummolo in 30 secondi e 85 centesimi. La posizione conta poco, l’importante è non perdere contatto con il treno dei migliori per poter salire in progressione quando la fatica comincerà a colpire chi avrà osato eccessivamente.

A metà gara Domenico è primo in 1 minuto, 4 secondi e 15 centesimi davanti all’australiano Mitchell in corsia 8, che sta spingendo per non perdere il suo treno. Rummolo è leggermente attardato, ultimo, ma non troppo distante dal gioco delle medaglie.

La seconda parte di gara è il terreno italico, dove Domenico sa di poter scavare un solco infinito con il resto dei contendenti e così fa, passando fortissimo alla fine della terza vasca, a soli 23 centesimi dal Record del Mondo. La vittoria pare non potergli più sfuggire, mentre Mitchell comincia a cedere e Rummolo, salito in quinta posizione, prepara l’assalto al podio.

La vasca finale è uno show azzurro, con Fioravanti che fa segnare il nuovo record europeo in 2 minuti, 10 secondi e 87 centesimi e con Rummolo che in grande rimonta chiude terzo, a soli 23 centesimi dall’argento. Un’impresa ancora solitaria nella storia del nuoto olimpico, che a diciannove anni di distanza ci fa ancora emozionare!