Luca Bretta – Disconnesso
Disconnesso
Luca Bretta
(R)Esisto distribuzione – 2015
Di Tito Borsa
In un periodo come questo, dove «cantautore» è sempre di più un’etichetta che designa una sorta di «terra di mezzo» della musica, trovare un’artista originale e al tempo stesso orecchiabile e pop nel senso originario del termine è sempre più difficile. Ma, quando lo trovi, stufarsi di ascoltarlo è molto difficile. È il caso del ventiquattrenne Luca Bretta e di «Disconnesso», suo primo album ufficiale. Dieci tracce, a cui si aggiungono 4 bonus tracks, che rapiscono l’ascoltatore in una sorta di complicità capace di coinvolgere chiunque: i testi, molto semplici ma mai banali, si fondono in modo spontaneo e naturale con l’accompagnamento che spazia dal rock al pop con più di un’incursione nell’elettronica. Un mix letale: interrompere la riproduzione del disco è quasi impossibile.
Stupisce la nonchalance con cui Bretta gioca con i luoghi comuni: il risultato è un lungo divertissement degno dei migliori parolieri: il giovane cantautore riesce a incastrare rime, metrica con apparente semplicità, e questo è segno di talento.
Concludiamo con la Top3 dei brani di «Disconnesso»: Visualizzato, La mia cameretta e Best Friend. Meritano, anche se fuori concorso in quanto non inedite, Studio a Fe e Mi cascano le braghe.
VOTO
Giornalista professionista e fotografo. Ho pubblicato vari libri tra storia, inchiesta giornalistica e fotografia