Lode alle donne

8marzo1908

Auguri a tutte le donne, che questo 8 marzo possa dar loro la forza di cambiare questo paese.
Il
«gentil sesso», quello debole e indifeso, che ha sempre bisogno di noi uomini per sopravvivere, ha dimostrato – e lo dice la Storia – di essere ben più forte e ben più coraggioso del genere maschile. Non si tratta di forza fisica ma di spirito di iniziativa, di volontà di cambiamento, e così via. Quindi con grande umiltà ci dobbiamo affidare a loro affinché questo paese possa rialzarsi, non è retorica ma una semplice constatazione.
«Per quanto abbia cercato l’uguaglianza nei comportamenti degli uomini e delle donne, non sono mai riuscito a trovarla: anzi, direi che, reduce anch’io da una cultura di matrice maschilista, questa uguaglianza non ho mai voluto veramente trovarla. Ho preferito lasciare alle donne con cui ho avuto a che fare quel loro spazio di impenetrabilità che mi consentiva di mitizzarle quindi di crederle forse migliori di quanto non fossero in realtà», diceva Fabrizio De André nel 1998. Un discorso ancora molto attuale di fronte a coloro che cercando un’uguaglianza
de facto fra uomini e donne: uguaglianza distopica che, fortunatamente, è irraggiungibile. Siamo tutti d’accordo – fuorché i politici che dovrebbero occuparsene – che i diritti devono essere uguali per tutti indipendentemente dal genere; il discorso di De André evidenzia però una disuguaglianza di fondo: uomini e donne sono due realtà diversissime e tali devono rimanere. Con i loro pregi e i loro difetti dati dalla generalizzazione e dall’esperienza, con le loro paure e le loro debolezze, con i loro punti di forza e le loro virtù. Il genere (non il «sesso fisico», per così dire) influenza tutta la nostra essenza, ed è a partire da ciò che modelliamo la nostra anima a immagine e somiglianza di noi stessi.
Lode alle donne, oggi e tutti i giorni dell’anno, sperando che per certi diritti si debba aspettare ancora poco.

Tito Borsa