Droni, due tipologie di operazioni: «critiche» e «non critiche»
Il Regolamento Enac Ed.3 Em.1 degli Aeromobili a Pilotaggio Remoto (APR) prevede attualmente due tipologie di operazioni, le «non critiche» e le «critiche», che devono essere condotte entrambe rispettando la regola «Visual Line Of Sight» (VLOS), ovvero, come riportato dall’articolo 5 «Definizioni e Acronimi», sono «quelle operazioni condotte entro una distanza, sia orizzontale che verticale, tale per cui il pilota remoto è in grado di mantenere il contatto visivo continuativo con il mezzo aereo, senza aiuto di strumenti per aumentare la vista, tale da consentirgli un controllo diretto del mezzo per gestire il volo, mantenere le separazioni ed evitare le collisioni».
Le «operazioni non critiche», come previsto dall’art.9, sono quelle operazioni condotte in VLOS che non prevedono il sorvolo di: aree congestionate, assembramenti di persone; agglomerati urbani, eccetto se gli APR hanno un peso inferiore a 300gr, con le parti rotanti protette da impatto accidentale e con velocità massima minore o uguale a 60 Km/h; -infrastrutture sensibili(es: carceri e caserme). Tali operazioni devono essere condotte ad una distanza orizzontale di sicurezza di almeno 150 m dagli edifici e ad una distanza inferiore a 50 m dalle persone che non siano sotto il controllo diretto del pilota di APR. Le attività ricreative rientrano nelle operazioni non critiche.
Le «operazioni critiche», come previsto dall’art.10 sono quelle che non rispettano, anche solo parzialmente, ciò che è previsto all’art.9. Queste possono essere compiute ad una distanza inferiore a 150 m dagli edifici e ad una distanza inferiore a 50 m dalle persone che non siano sotto il controllo diretto del pilota APR. Nel comma 3 dello stesso articolo è presente questa dicitura: «Le operazioni critiche possono essere condotte ove sia assicurato un livello di sicurezza coerente con l’esposizione al rischio. Il livello di sicurezza di tali operazioni è determinato dall’insieme dei contributi forniti dal SAPR (Sistema Aeromobile a Pilotaggio Remoto), dal pilota, dalle procedure operative e di gestione dell’attività di volo, dalle condizioni ambientali e dagli altri elementi essenziali per determinare un impiego sicuro di tali mezzi, inclusa la corretta attuazione del programma di manutenzione».
Come è possibile percepire, c’è una netta differenza tra «operazioni non critiche» e «operazioni critiche». Nelle prime deve essere svolto un controllo delle operazioni principalmente sull’ambiente naturale (data la distanza da edifici e persone) e sulla strumentatura tecnica, mentre nelle seconde, dovendo pilotare il drone vicino a infrastrutture e persone, è necessario prendere in considerazione anche determinate zone di sicurezza (chiamate buffer), per far in modo che se il drone dovesse cadere, questo non cada sopra cose o persone. Alcune volte per operare nelle «operazioni critiche» è necessario anche collegare il drone ad un cavo di vincolo, soprattutto quando si è in prossimità di edifici o in presenza di vento molto forte, per evitare che il drone rischi di volare via.
Questi sono tutti accorgimenti da prendere in considerazione per poter compiere la missione di volo in sicurezza, tutelando il pilota e le persone e cose presenti nelle vicinanze.
Nato a Padova il 30 Aprile 1997, dove vive.
Ha studiato presso l’Istituto Tecnico per Geometri Belzoni.
Ha frequentando l’Istituto Tecnico Superiore per il Risparmio Energetico ITS-RED Academy
Attualmente lavora come Geometra, esperto in rilievi topografici compiuti con droni e laser scanner.