Droni: tutto ciò che c’è da sapere per pilotarli in sicurezza
Oggi è il 10 settembre, l’estate ormai è finita e sono molti i piloti di droni improvvisati che continuano a regalarci foto bellissime delle coste italiane, con o senza persone in spiaggia, a poche decine di metri d’altezza o addirittura ad un chilometro da terra.
Ma cosa dicono le norme italiane a riguardo? I piloti di APR (Aeromobili a Pilotaggio Remoto) per volare sulle spiagge o in un altro luogo con un drone, devono prendere in considerazione determinati documenti:
– Regolamento APR Ed.3 Em.1 di ENAC(Ente Nazionale Aviazione Civile)
– Circolare ATM-09 di ENAC(Ente Nazionale Aviazione Civile)
– Regole dell’aria – RAIT 5006
Prendiamo in considerazione i voli in spiaggia e applichiamo a questo contesto la documentazione.
All’art. 1 del regolamento viene definito cosa è un aeromobile:
«Ogni macchina destinata al trasporto per aria di persone o cose».
Il Regolamento ENAC all’art. 32 prevede quanto segue: «Non è consentito condurre operazioni con un SAPR (Sistema APR) se non è stata stipulata e in caso di validità un’assicurazione concernente la responsabilità verso terzi adeguata allo scopo». Quindi qualsiasi drone utilizzato per uso ludico o professionale deve essere assicurato, indipendentemente dal peso.
Sempre nel Regolamento, all’art. 10 comma 8, è previsto: «In ogni caso è proibito il sorvolo di assembramenti di persone, per cortei, manifestazioni sportive o forme di spettacolo o comunque di aree dove si verifichino concentrazioni inusuali di persone». Per il regolamento ENAC è perciò vietato volare al di sopra delle persone, in qualsiasi scenario e con qualsiasi attestato.
Un’ulteriore norma che viene applicata in spiaggia a tutti i piloti, con qualsiasi tipo di drone, è il divieto di sorvolo della costa dal 1 giugno al 30 settembre, come predisposto dalla regola dell’aria RAIT-5006. I limiti di divieto di sorvolo imposti da questa norma sono 100 m in orizzontale sia prima che dopo la linea di costa e 300 m in verticale. Calcolando che l’altezza massima a cui possono volare i droni senza «riserva di spazio aereo» è 120 m, è possibile percepire il livello di prevenzione e sicurezza del volo predisposto da ENAC.
L’ultimo documento preso qui in analisi è la circolare ATM-09, nella quale all’art. 7 sono indicate tutte le distanze in orizzontale e le distanze in verticale da mantenere dagli ARP (Aerodrome Referent Point), ossia i vari aeroporti e da altre aree sensibili del Paese. Per trovare queste distanze bisogna accedere al sito D-flight.it. Quindi, anche se il periodo in cui si vuole compiere il volo con il drone è tra il 1 ottobre e il 31 maggio, ma la spiaggia si trova all’interno di una zona rossa (altezza massima 0 m, se non autorizzato), di una zona arancione (altezza massima 25 m), di una zona gialla (altezza massima 45 m), di una zona azzurra (altezza massima 60 m), il pilota che utilizza il drone deve rispettare queste altezze qualsiasi sia lo scopo del volo.
Manca poco al 1 ottobre e i piloti professionisti che utilizzano il drone per hobby o lavoro/professionale non vedono l’ora di poter far volare il loro dispositivo in spiaggia, ovviamente rispettando le regole.
Nato a Padova il 30 Aprile 1997, dove vive.
Ha studiato presso l’Istituto Tecnico per Geometri Belzoni.
Ha frequentando l’Istituto Tecnico Superiore per il Risparmio Energetico ITS-RED Academy
Attualmente lavora come Geometra, esperto in rilievi topografici compiuti con droni e laser scanner.