Due film sui diritti Lgbt
Non sentivo il problema dei diritti gay, finché non ne ho conosciuto qualcuno, alcuni sono miei amici, altri solo conoscenti, ma insomma ho cominciato a interessarmi dei problemi legati a questa condizione dell’esistenza, non una malattia, non una scelta, ma un semplice orientamento. Di recente ho visto due film che toccano da vicino il mondo omosessuale, entrambi ambientati in Inghilterra: The Imitation Game e Pride. Il primo racconta di come la maggior parte della seconda guerra mondiale sarebbe stata risolta da una macchina calcolatrice, un antenato del computer; il secondo l’insolita alleanza fra gay, lesbiche e minatori contro la Thatcher nel 1984. Fra un periodo e l’altro la situazione è migliorata: dal 1940 al 1980 l’omosessualità è stata tolta dall’elenco delle malattie, non c’è più il carcere (ma in alcuni paesi ancora sì) o la castrazione chimica, ma ciò che è rimasta è l’intolleranza. Negli anni Ottanta era ancora difficile per un gay andare per le strade senza essere additato, insultato, chiamato pervertito o peggio. È la situazione che si trova ad affrontare ogni giorno il giovane attore Matthew Warchus, sfrontato, con la risposta pronta. Al vicino che si lamenta di lui, minacciando di mandare un poliziotto alle sue feste, Matthew risponde: «Magari». È il giorno del Gay Pride 1983 e il ragazzo sa che sarà una giornata difficile, ma tutto fila più liscio del previsto, la polizia è occupata su un’altra piazza, a picchiare i minatori. Allora Matthew reagisce, poggia i cartelloni e prende i secchi per raccogliere soldi a sostegno dei minatori. Nasce Lgsm (Lesbiche e Gay Sostengono i Minatori), non è certo cosa semplice. Di Lgsm fa parte anche il ventenne Joe,che dovrà avere il coraggio di fare coming out e affermare se stesso. Come la Voce, anche questo film è indipendente ma, a differenza di noi, ha davvero molto da insegnare. Il miglior film della Gran Bretagna. Più successo e più premi sono stati attribuiti a The Imitation Game, davvero meritati. Ricordo una scena particolare, in cui il protagonista, Alan, sta mangiando in collegio. Sul suo piatto i piselli e le carote sono rigorosamente separati, hanno colore e sapore diverso, la mente ordinata di Alan non può sopportare che si mescolino. Gli altri studenti non capiscono, lo deridono e l’abisso fra Alan e il resto degli esseri umani si allarga. Chissà, se Turing avesse visto il film, probabilmente si sarebbe riappacificato con tutti.
Impegnata tra libri e scacchi, in movimento tra Padova e Torino, sempre con una forte dose di sarcasmo.
Non ho visto il secondo, però il film su Alan Turing è stupendo!