Economia: l’alternativa radicale di Paul Mason

Postcapitalismo
Paul Mason
Il Saggiatore — 2015 — 22 euro

postcapitalismo-396x550Con l’avvento della crisi del 2008 è iniziata anche una profonda riflessione, troppo spesso relegata alle riunioni di addetti ai lavori, su quello che significhi il capitalismo, su quali prospettive apra e su che tipo di conseguenze dobbiamo aspettarci proseguendo con questo tipo di economia. Il saggio di Paul Mason, giornalista economico inglese e inviato di Channel 4, muove proprio da queste riflessioni: bisogna abbattere il neoliberismo, questo è l’imperativo del nuovo guru della sinistra radicale europea. Nessun socialismo, ma un mondo libero da monopoli in cui la retribuzione fiscale deve incoraggiare la emancipazione dal lavoro. «La sinistra radicale deve diventare una forza di governo, con un modello di sviluppo postcapitalista in testa. Se non ci riusciremo ci riusciranno le destre autoritarie», questa è la sua sentenza. Superare il capitalismo è quindi possibile e, addirittura, quasi un percorso obbligato per non fare un passo indietro grande centinaia di anni: «Cambiamo il capitalismo o torneremo al medioevo». Abbassando i costi di produzione e la necessità del lavoro si può creare una società nuova.
Il saggio, estremamente chiaro come ogni esposizione di matrice anglosassone, — condiviso o meno dal lettore — rappresenta una proposta estremamente importante, sapientemente costruita e davvero innovativa; Postcapitalismo è davvero una testimonianza fondamentale nel dialogo per la costruzione di una società diversa. «Serve una doppia transizione. La prima, verso un economia a basso impatto ambientale. La seconda, verso un modello di sviluppo con una forte incidenza dell’economia non di mercato. Bisogna convincere le persone è che queste due transizioni sono possibili. E per farlo, è necessario disarticolare il discorso delle élite» che hanno in mano cultura, istruzione e comunicazione. Una proposta concreta che va necessariamente discussa ma che rappresenta un’importante alternativa per un mondo che sta raggiungendo forse il collasso.