Energia pura nell’esordio de «Il silenzio delle vergini»
Colonne sonore per cyborg senza voce
Il silenzio delle vergini
(R)esisto – 2017
Nato da un’idea di Armando Greco, «Il silenzio delle vergini» è un progetto che vede la luce proprio con questo particolarissimo album: un concept che unisce rock, noise, gotico, metal e new wave per offrire all’ascoltatore un art rock strumentale che cerca di condensare tutte le esperienze sonore che hanno influenzato Greco, chitarrista già al lavoro con «Tic tac bianconiglio» e «Lexus». Un album completamente strumentale, composto da 7 brani che portano il nome di altrettanti cyborg (da 001 a 007), presi in prestito dalla cultura giapponese e precisamente dal manga Cyborg 009. Energia pura che si impossessa per 19 minuti dell’ascoltatore: «Il silenzio delle vergini» passa da atmosfere cupe e inquietanti a grandi chitarre che donano vita. In questo album, rispetto al manga, non sono state toccate le figure dei cyborg 008 e 009, che in un futuro prossimo verranno affrontate e sottolineate in maniera più articolata, magari con altre trame strumentali o trame recitate. L’uscita dell’Lp è stata anticipata dall’uscita del singolo 004 (Non ho), dedicato alla figura del cyborg 004 dell’omonima saga, e alla figura di santa Cecilia, protettrice dei musicisti, qui interpretata come infausta delegata e portatrice di morte. Le ambientazioni del video di 004 rimandano all’olocausto nucleare e alla separazione dei due blocchi (sovietico e filoamericano) in piena guerra fredda, tema molto sentito da Shotaro Ishinomori, autore del manga. Un altro fattore importante per l’artista è il rapporto uomo-macchina, che nella figura di un cyborg si combina benissimo.
Un album senza dubbio sui generis, molto originale e di piacevole ascolto, un disco che suona senza avere una definizione precisa, talmente tanti sono i generi che Armando Greco mischia in modo efficace. Colonne sonore per cyborg senza voce va ascoltato con attenzione, per non perdere neanche una goccia di questo magma musicale talmente eterogeneo da essere qualche volta quasi incomprensibile, pur rimanendo ben fatto.
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