Etero o gay, per unirsi è necessario amarsi?

Qualche giorno fa Alessandro Sallusti, direttore de Il Giornale, intervistato da Parenzo&Cruciani a La Zanzara su Radio24, ha affermato che legittimare le unioni gay equivarrebbe ad aprire la strada a poligamia e pedofilia. Infatti: «lo Stato entrerebbe in questioni d’amore che non si può permettere di toccare», perché, seguendo il suo ragionamento, se si legittima l’amore tra due persone dello stesso sesso si potrebbe arrivare a legittimare anche quello tra più persone o quello tra una persona e un minore. Bene. Su questo potrebbe anche non esserci nulla da obiettare.

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Ma consentire alle coppie gay di sposarsi c’entra qualcosa con l’amore, in fondo? Permettere alle coppie dello stesso sesso di avere gli stessi diritti di quelle «normali» implica permetter loro di avere notizie se uno dei due è in ospedale, permettergli di lasciare un’eredità all’altro e di adottarne i figli biologici. Chi ha detto che tutto ciò implichi amarsi? Poniamo caso che due cittadini italiani, uomo e donna, trovino dei profitti nello sposarsi e nell’adottare figli, per ricevere sovvenzioni e sussidi dallo Stato, fingendo di amarsi. Mi viene da pensare che per lo Stato italiano, anche moralmente parlando, sia più accettabile questo che la volontà di due persone di tutelarsi. E adottare, direbbe Sallusti, cosa ha a che fare col tutelarsi? Secondo lui, infatti, da tutelare, in questo caso, è il minore che ha diritto, secondo il suo pensiero, di nascere da un uomo e una donna, «e, se poi il destino lo porta ad altre situazioni benissimo». Allora facciamo un altro esercizio: poniamo che daniela-santanche-alessandro-sallusti-cortina_650x435io, 21enne universitaria, rimanga incinta in seguito ad uno stupro, decida di partorire e di dare in adozione il bambino. A me, madre biologica, cosa interessa che a fare la felicità di mio figlio siano un uomo e una donna, due uomini o due donne? Specialmente se a sostegno del benessere del mio bambino sta uno studio dell’università di Melbourne che sostiene che i figli di coppie gay siano più sani dei loro coetanei. In ultima istanza, non ha senso tirare in ballo poligamia e pedofilia, poiché innanzitutto per lo stato italiano è la coppia il nucleo principale della famiglia, base della società (che sia essa alimentata da amore o no); e per seconda cosa la pedofilia è un reato. Dobbiamo dire altro?

Debora Lupini