Fabiana Dadone M5S: «Aprire un dibattito sull’Euro coi cittadini»
Fabiana Dadone, Deputata nella circoscrizione Piemonte 2 per il Movimento 5 Stelle, membro della commissione Affari Costituzionali e Presidente del comitato sul traffico di esseri umani nella Commissione Parlamentare di Inchiesta sul fenomeno delle Mafie e sulle altre associazioni criminali, ci parla del programma 5 Stelle in vista delle prossime elezioni del 4 marzo.
Secondo lei quale sarebbe il provvedimento di maggiore importanza che dovrebbe essere attuato per far ripartire l’Italia?
Riuscendo a fare una classifica direi che per il M5s sarebbe il reddito di cittadinanza, che è sempre stato il punto fondamentale del nostro programma. Si tratterebbe di arrivare ad avere una cifra di 780 euro al mese per riuscire a permettere a tutti di avere una dignità e per riuscire a ripartire, perché poi chiaramente si creerebbe un sistema virtuoso e quindi si permetterebbe a tutti di rientrare all’interno dell’ambito lavorativo. Chiaramente servono dei fondi per il centro per l’impiego per permettere effettivamente che domanda e offerta di lavoro si uniscano. Tuttavia, ci sarebbero tantissime altre riforme da fare e risulta difficile fare una vera e propria classifica.
Gli altri partiti propongono di abbassare le tasse, alcuni ad esempio con la flat tax.
Come pensa il movimento 5 Stelle di redistribuire le tasse in Italia?
Il nostro programma elettorale prevede principalmente la riduzione delle tasse, la riduzione dell’aliquota Irpef, prevede di estendere la No Tax area da 8000 fino a 10000 euro, ha in programma di ridurre il cuneo fiscale, prevede una riduzione drastica dell’Irap, e prevede poi chiaramente l’abolizione di Equitalia. Abbiamo già provato a portare in aula l’abolizione di Equitalia in questi cinque anni ma diciamo che poi è stata abolita di nome ma non di fatto, perché si è semplicemente trasformata.
Tuttavia io dico sempre che gli elettori più che guardare i programmi dovrebbero chiedersi chi poi veramente rispetterà quello che ha promesso.
Fino ad ora tutti hanno promesso cose bellissime, l’unica differenza è che noi non siamo ancora andati al governo mentre gli altri ci sono stati per 10-20 anni.
Cosa risponderebbe a tutti quelli che in questi giorni si stanno indignando per lo scandalo dei rimborsi del Movimento 5 Stelle?
Noi abbiamo preso la questione dei rimborsi molto seriamente. Tutti noi avevamo promesso, a differenza degli altri, da un lato di prendere solo metà dello stipendio, quindi sui 10000 euro lordi che spettano ad un parlamentare prenderne 5000, e dall’altro lato restituire tutti i rimborsi che non prendiamo.
Quasi tutti i parlamentari l’hanno fatto salvo quelli che sono stati legittimamente smascherati dal servizio delle iene.
Vorrei che fosse chiaro che sono soldi che gli altri partiti si intascano, mentre noi abbiamo restituito a un fondo per il microcredito che ha permesso a delle piccole imprese di riuscire a partire e mettersi in attivo. Chiaramente il rischio umano c’è sempre, però la maggior parte di noi ha versato i propri soldi su questo fondo ed effettivamente sono stati restituiti al popolo italiano 23 milioni di euro che invece gli altri partiti si sono tenuti insieme agli altri rimborsi elettorali e insieme a tutta un’altra serie di soldi che noi abbiamo rifiutato.
Il Referendum sull’Euro è sempre stata una battaglia 5 Stelle. Se il M5S dovesse vincere le elezioni come si rapporterebbe il governo 5 Stelle con l’Ue e quali sarebbero gli obiettivi?
L’ obiettivo sarebbe quello di farsi rispettare molto di più dall’Europa perché di fatto questa è un’Europa che è molto distante dall’idea di unione di popoli ed è un Europa che tiene poco in considerazione le fatiche che stanno facendo paesi come l’Italia, che versano soldi all’Unione Europea ma riescono effettivamente ad avere poco indietro. Sull’immigrazione per esempio si è riuscito ad ottenere poco o nulla, a livello di politica estera e di cooperazione internazionale l’Europa fa, ma non a sufficienza.
Invece il referendum sull’Euro continua ad essere un punto fondamentale per due motivi: per interrogare i cittadini sulla fuoriuscita dall’Euro e per la democrazia diretta.
Per noi è fondamentale aprire un dibattito con i cittadini sull’argomento visto che quando ci è stata imposta la moneta unica il popolo italiano se l’è vista piombare in testa dal mattino alla sera senza possibilità effettiva di scelta. Invece per noi sarebbe importante chiedere che cosa pensano effettivamente i cittadini e poi, a fronte del risultato ottenuto, poter andare in Europa a discutere forti di quella legittimazione popolare.
I precedenti governi non hanno battuto abbastanza i pugni sul tavolo su moltissimi argomenti. Ne sono una prova le politiche che hanno portato avanti in questi anni, in primis quella sull’immigrazione. Infatti è stato rettificato il trattato di Dublino 3 che impone all’Italia di occuparsi della gestione dei migranti a partire dal salvataggio in mare, sino alla profilassi sanitaria e alla distribuzione in quote nei vari paesi europei. Questo accordo ha visto pesare moltissimo sulle politiche italiane, quindi credo che un governo 5 stelle si presenterebbe con una notevole decisione per riuscire a battere seriamente i pugni sul tavolo.
Laureata all’Università di Padova Ingegneria Chimica e dei Materiali e laureata magistrale in Ingegneria Chimica (Susteinable Technologies and Biotechnologies for Energy and Materials) presso l’Almamater Studiorum Università di Bologna.
Scrivo per La Voce che Stecca dal 16 luglio 2015 e su queste pagine mi occupo di cultura, musica e sport, ma soprattutto di scienza, la mia passione.