Stampanti 3D: il corso della Fablab a Padova
Avete mai desiderato lavorare in una realtà dove ogni vostro progetto o idea è realizzabile? Dove è possibile imparare tecniche all’avanguardia solamente partecipando a dei corsi? Beh, questa realtà esiste e si chiama Fablab Padova.
Questo laboratorio porta avanti un progetto che permette sia a ingegneri emergenti che a persone senza alcun tipo di formazione di imparare ad usare stampanti 3D o il sistema di programmazione arduino, tramite corsi e workshops.
Tutto ciò è stato presentato ai visitatori durante l’Arduino e Genuino Day, il 2 aprile scorso, in cui Andrea Pirazzini e Matteo Bassi hanno illustrato l’uso odierno della stampa 3D e l’influenza che ha l’innovazione tecnologica sulla vita delle persone.
Ma cosa sono le stampanti 3D e la programmazione in arduino? A cosa servono e come potrebbero cambiare la nostra vita?
Per stampa 3D si intende un metodo di stampaggio attraverso il quale un software, tramite una tecnica additiva, partendo da un modello 3D digitale del soggetto fatto a computer, riesce a realizzare un oggetto tridimensionale. La tecnica che viene usata è quella di costruire il pezzo strato su strato costruendo questi livelli come «piccole linee in due dimensioni», che sommate l’una sull’altra creano l’oggetto tridimensionale disegnato precedentemente, ovvero nella pratica il disegno viene tagliato in tanti strati creando un modello trasversale dell’elemento da costruire.
Ma qual è lo scopo di queste tecnologie e che benefici potrebbero portare? Queste sono le domande a cui ha risposto il responsabile del Fablab di Padova e fondatore, amministratore e gestore di Help3D.it Andrea Pirazzini nel suo discorso. In questi anni la stampa 3D ha avuto un exploit di successo, ma non riesce a essere vista sotto la lente giusta dalle persone comuni che vedono questo innovativo modo di creare oggetti come stampante personale da tenere a casa, al fine di riprodurre un infinità di oggetti, come statuette e pezzi di ricambio, che potrebbero essere comprati comodamente nello store di oggettistica accanto a casa. La stampante 3D non è stata creata per questo tipo di finalità, ma per portare a termine progetti molto più importanti. Questo tipo di tecnologia viene infatti usata per creare protesi, organi o strutture complesse. Ma come è possibile che una stampante possa creare tutto questo? La cosa interessante di questi macchinari è che sono in grado di lavorare con vari materiali, a partire dalle plastiche termoindurenti, passando per alcuni tipi di metalli come il titanio, fino ad arrivare al materiale organico. La cosa sorprendente è che attraverso queste stampanti si è riusciti a creare protesi su misura, disegnando la parte aggiuntiva a computer, tenendo conto della forma anatomica della persona interessata, oppure si è riusciti a riprodurre un intero apparato respiratorio o cardiaco a partire da alcune lastre, per permettere ai medici di simularne l’operazione prima di aprire effettivamente il torace del paziente. Le applicazioni della stampante 3D possono essere veramente svariate, e possono andare dal creare una luce led senza dover assemblare o saldare alcun pezzo, solamente facendo cambiare alla macchina il materiale usato per stampare, fino a cercare di creare dei vestiti da indossare.
Ma quale può essere allora il tornaconto per noi comuni cittadini? Cosa servirà avere un macchinario di questo genere a casa nostra nel futuro? L’idea sarebbe quella di non usare queste tecnologie per motivi futili, come possono essere il stampaggio di una statuetta o di un pezzo di ricambio, ma riuscire ad utilizzare queste stampanti per fini medici. Un esempio potrebbe essere la creazione di una suola per problemi ortopedici, stampandone una sagomata alla forma del proprio piede direttamente a casa propria.
Un’altra tecnologia molto all’avanguardia, che può modificare la vita odierna, è la programmazione in arduino. Ma che cos’è e a cosa serve?
Arduino è una scheda elettronica di piccole dimensioni, grazie al quale si possono realizzare in maniera semplice e veloce sensori, controllori di velocità e attuatori. Tale microcontrollore è fornito di un semplice ambiente di sviluppo integrato per la programmazione, inoltre sia il software che gli schemi circuitali sono distribuiti liberamente.
Questa tecnologia è straordinaria essenzialmente per due motivi: per prima cosa è semplice da imparare, e può essere applicata anche da persone che non hanno mai programmato nulla, in secondo luogo è talmente semplice che con questo sistema si può realizzare facilmente qualsiasi cosa.
Un altro intervento interessante di questa giornata è stato quello dell’ingegnere Matteo Bassi, che ha illustrato ai presenti il profondo legame che si crea tra queste tecnologie e la vita di ogni singola persona. Ora, la domanda che sorge spontanea è: quali sono queste mirabolanti innovazioni che ci potrebbero condizionare così tanto la vita?
La risposta è semplice se solamente pensiamo a come i computer o i cellulari sono riusciti a rivoluzionare la vita di noi tutti in meno di un decennio. La tecnologia va avanti e si intreccia sempre più con la nostra vita, a volte aiutandoci in cose che solamente vent’anni fa erano impensabili. Vi è un esempio il nuovo sistema attraverso il quale fare le gastroscopie: ora non serviranno più tubi, ma basterà ingoiare una capsula con una microtelecamera che vedrà dall’interno tutto ciò che è necessario. Un altro esempio può essere la nuova lente a contatto, che grazie ad un piccolissimo microchip, è in grado di misurare l’insulina presente nel corpo.
Tutto questo è sensazionale, senza ombra di dubbio, e forse sarebbe opportuno anche ragionare su come sviluppare questo legame tra uomo e tecnologia, per non rischiare che non ecceda in una relazione nociva o di eccessiva dipendenza, tuttavia, l’innovazione cresce esponenzialmente con nuovi metodi e progettazioni, che creeranno, per forza di cose, una connessione con le nostre vite che dovremmo imparare a gestire.
Ma alla fine di tutto ciò, al netto di queste tecnologie, cos’è che rende il Fablab di Padova un progetto innovativo?
Questo è un laboratorio di servizi personalizzati di fabbricazione digitale, costruito da alcuni imprenditori del territorio che hanno voluto restituire questo progetto alla comunità, che oltre ad offrire corsi di innovazione nei quali si possono incontrare più generazioni, è un luogo dove si possono mettere in pratica idee e progetti. Infatti all’Arduino e Genuino Day vi era presente anche un progetto di alcuni ragazzi che hanno costruito una borsa femminile con Gps integrato e un allarme antifurto, azionato da un particolare algoritmo sviluppato in arduino, che riesce a capire in base al tipo di strattone se la borsa è soggetta o meno ad un tentativo di scippo.
La realizzazione di questa idea testimonia come il Fablab di Padova è un luogo dove poter dare sfogo ai propri progetti, riuscendo anche a realizzarli. Questo fa capire a tutti noi perché questa associazione è così unica ed inimitabile.
Laureata all’Università di Padova Ingegneria Chimica e dei Materiali e laureata magistrale in Ingegneria Chimica (Susteinable Technologies and Biotechnologies for Energy and Materials) presso l’Almamater Studiorum Università di Bologna.
Scrivo per La Voce che Stecca dal 16 luglio 2015 e su queste pagine mi occupo di cultura, musica e sport, ma soprattutto di scienza, la mia passione.