Sanremo 2016 all’insegna del commerciale
Domenica 13 dicembre, in diretta al palco dell’Arena di Massimo Giletti, Carlo Conti ha svelato i nomi dei 20 «big» che si esibiranno all’Ariston nell’edizione 2016 del Festival di Sanremo. Dopo la fortunata edizione 2015, Conti è stato nominato nuovamente conduttore e direttore artistico del Festival e ha dichiarato pubblicamente che i presupposti di quest’anno saranno gli stessi dell’anno precedente, ovvero metterci tanto amore e onestà, però con l’intenzione di proporlo in una chiave più poetica.
Nonostante le migliori intenzioni di Conti, l’edizione 2016 sta ricevendo enormi critiche ancor prima di avere inizio. Tra i 20 nomi ci sono tanti ex concorrenti dei talent e nessuna grande sorpresa, e ciò ha suscitato disapprovazione nell’opinione pubblica, che ha accusato il direttore artistico di mancanza di originalità e di aver inabissato il Festival della canzone italiana. Soltanto nove dei cantanti in gara non sono passati per i talent. Morgan, Elio e Arisa sono stati giudici delle passate edizioni di X Factor Italia, mentre Noemi (nonché coach del poco credibile The Voice 2015), Francesca Michielin e Lorenzo Fragola ne sono stati concorrenti e tutti e tre vincitori. Anche quest’anno però i finalisti e i vincitori delle passate edizioni di Amici sono in maggioranza, con Valerio Scanu, Annalisa, Alessio Bernabei, i Dear Jack e Deborah Iurato.
Nella scelta dei 20 «big» risulta evidente l’intento di rivolgere il Festival a un pubblico più giovane rispetto al solito, ma se da un lato Carlo Conti sta tentando di risollevare le sorti future del Festival di Sanremo, dall’altro enormi sono le critiche rivolte ai giovani prescelti, nell’idea che abbasseranno il livello e il prestigio della competizione, ormai una tradizione della musica italiana. L’aspetto più esilarante è che coloro che rivolgono tali critiche sono le stesse persone che danno puntualmente ascolti ai talent e che ne votano i concorrenti. Le trasmissioni musicali esistono da sempre, in fondo anche il Festival di Sanremo lo è, soltanto che fino a un decennio fa deteneva ancora una certa importanza. Infatti, mentre in passato da Sanremo nascevano i classici della musica italiana, come Perdere l’amore, Vacanze romane, Gianna e moltissimi altri ancora, attualmente vengono presentate semplici canzoni radiofoniche, che a un anno dalla pubblicazione non ricorda più nessuno.
Purtroppo sono le case discografiche ad aver voluto la mercificazione della musica e l’oggettivazione di tutti i suoi esponenti. Il panorama musicale attuale è composto da cantanti uguali tra loro, tutti mossi da grandi aspirazioni e dotati di buone capacità, ma al mercato questo non importa. I giovani che escono dai talent sono esche appetibili per il mercato musicale perché, essendo ancora inesperti e inconsapevoli ma dotati di grande notorietà, possono dar loro canzonette banali e orecchiabili, spesso prive di senso, soltanto per avere la certezza che siano vendibili. Dunque, innanzitutto bisogna tornare a giudicare un artista per quello che è realmente e non per le sue origini, che provenga da un talent o dal nulla non fa differenza in termini di giudizio artistico. I giovani che partecipano a trasmissioni come X Factor e Amici sono «colpevoli» soltanto di aver inseguito un proprio sogno e di aver visto nel programma televisivo l’opportunità di realizzarlo. Conti, a conoscenza di tale situazione, ha fatto le sue scelte. Dunque sapremo se si è trattato di scelte vincenti o meno soltanto dal 9 febbraio 2016, giorno in cui avrà inizio la prossima edizione del tanto atteso Festival di Sanremo.
Valeria Mancini
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