Le fiabe «horror» dei fratelli Grimm
Tutte le fiabe. Prima edizione integrale 1812-1815
Jacob e Wilhelm Grimm
Donzelli editore – 2015 – 35 euro
Ormai le nonne e le mamme d’un tempo non ci sono più. Quelle che, prima di addormentarci, ci raccontavano ancora delle storie. Adesso, a raccontarci qualcosa, ci pensa solo il cinema, la tv o qualche libro. Sempre che poi qualcuno abbia ancora voglia di leggere qualcosa. Una volta, invece, non era così. C’erano le fiabe che passavano di bocca in bocca. E quelle dei fratelli Grimm sono sempre state le più belle. E tutte queste storie neanche le avevano scritte loro: i due fratelli le avevano solo raccolte, riscritte e qualche volta arricchite. Aggiungendovi sempre qualcosa. Com’era capitato con quelle di Biancaneve, Cappuccetto Rosso e tutte le altre. Anche se poi Disney e le nostre nonne, di tutti questi racconti, ce ne hanno dato una versione edulcorata e ripulita. Per non terrorizzare i bambini e non solo loro. Però ecco che adesso, per Donzelli, esce per la prima volta l’edizione integrale delle fiabe dei Grimm, mettendo finalmente le cose a posto. Insomma, niente più polvere nascosta sotto i tappeti o scheletri dentro l’armadio. Qui i Grimm sono col cuore a nudo e non ci nascondono nulla. Con una splendida introduzione di Camilla Miglio (tutta da leggere e da non dimenticare!) le fiabe di un tempo ci vengono ripresentate senza più alcuna censura. A rileggerle, oggi, c’è quasi d’aver paura. Sembra che a rimescolarci dentro c’abbia pensato Quentin Tarantino. Togliete pure le carezze della nonna e lo zucchero di Hollywood da tutte queste storie e vi ritroverete in mano un pezzo di ghiaccio che dovrete scongelare da soli. Storie splendide, nere, hard boiled, sporche, cattive. Che ti prendono alla gola, per non lasciarti mai. Che si parli di Donna Volpe, di Comare Morte, del Fidanzato Bandito, di Pollicino o Rosaspina le cose non cambiano molto. Qui si annega sempre nel delitto, nel dolore e nel rimpianto. In queste splendide pagine, il lieto fine non si sa cosa sia. Sono tutte fiabe da leggersi in un fiato. E non sono affatto storie per bambini. Ci voleva Donzelli per ridare credibilità e sostanza alle fiabe dei fratelli Grimm.
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