Nelle «Fiabe islandesi» un patrimonio culturale enorme
Fiabe islandesi
Traduzione e postfazione di Silvia Cosimini
Iperborea – 2016 – 16 euro
Dopo Fiabe danesi e Fiabe lapponi, Iperborea pubblica il terzo volume della serie dedicata alle fiabe nordiche a cura di Bruno Berni. Una selezione, operata da Silvia Cosimini, che attinge rigorosamente alle prime raccolte scritte di questi racconti tramandati oralmente per generazioni, una selezione volta a offrire un’immagine del patrimonio di tradizioni, miti e leggende dell’Islanda. Questa isola ha dato voce alla propria creatività anche con le fiabe, oltreché con le celeberrime saghe (molte delle quali tradotte e pubblicate proprio da Iperborea). Una natura «vivente» piena di misteri, dove ogni roccia, animale, o corso d’acqua può nascondere un’insidia o una presenza fatata. Fiabe che raccontano l’eterna lotta fra il bene e il male a colpi di magie, metamorfosi o prove di astuzia e di coraggio, ma anche l’origine di un proverbio o di un’antica credenza che fonde sacra e profano. Storie in cui i motivi di Biancaneve o della Bella addormentata hanno risvolti per noi, abituati alle «versioni» mediterranee, inaspettati: se la giustizia trionfa sempre, ogni fiaba ci sorprende con un humour irriverente, un’inedita sensualità o una crudezza che ricorda le saghe. Leggere le fiabe islandesi permette al lettore di avvicinarsi all’anima di un popolo che nelle solitudini boreali ha sempre viaggiato con la parola, l’immaginazione e la poesia. Questa raccolta ci dona un patrimonio culturale e letterario per noi difficilmente accessibile, sia per la lingua sia per il disinteresse (immeritato) che rivolgiamo abitualmente alla tradizione nordica. Un’opera che ci dona uno squarcio di una cultura estremamente complessa e sfaccettata, la stessa cultura che – ve ne abbiamo già parlato – regalerà al mondo addirittura un geniale premio Nobel, Halldòr Laxness.
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