Fonti rinnovabili e transizione energetica
Tenendo in considerazione gli articoli precedenti riguardanti l’import del gas in Italia e la fusione nucleare, la rubrica Camici Verdi avvia un filone tematico legato alle fonti rinnovabili.
Se sostituissimo il gas con le centrali nucleari?
In Italia, attualmente, sono cinque gli impianti di centrali nucleari dismessi: Latina, Sessa Aurunca, Trino Vercellese, Caorso, Montalto di Castro. La loro chiusura è dovuta al Referendum del 1987, come per quella di Caorso, o per limiti d’età come per quelle di Latina, Sessa Aurunca e Trino Vercellese. Ma se fossero ancora tutte attive, quanti miliardi di metri cubi di gas potremmo risparmiare?
Tenendo in considerazione il pieno regime delle prime tre centrali, oramai obsolete, e il pieno regime di quelle di Caorso e Montalto di Castro (quest’ultima già riconvertita in impianto Convenzionale a Policombustibile), potremmo risparmiare 8 miliardi di metri cubi di gas all’anno, ovvero l’utilizzo odierno del gasdotto TAP.
Questi cinque reattori, essendo stati progettati con tecnologie risalenti a più di 40 anni fa, riuscirebbero a produrre metà dell’energia rispetto ai reattori moderni, tra tutti quelli francesi che arrivano anche a 1700 MW.
Se in questo momento l’Italia volesse sostituire interamente la produzione di energia a partire dal gas naturale utilizzando le centrali nucleari più all’avanguardia, si dovrebbero sfruttare circa quindici reattori. Se invece volesse sostituire soltanto il gas importato dalla Russia, ne servirebbero poco più della metà, ovvero otto.
La fissione nucleare è un metodo di produzione soggetto a forti critiche, per via di disastri come Chernobyl e Fukushima. Per questo motivo, la ricerca sta accelerando per sviluppare le tecnologie in grado di produrre energia attraverso il processo della fusione nucleare.
Se sostituissimo il gas con le fonti rinnovabili?
Durante la seconda rivoluzione industriale (1870 – 1914), lo sviluppo tecnologico ha compiuto passi in avanti senza precedenti rispetto ai secoli addietro. Ciò è successo perché si era trovato il modo di produrre e incanalare quantità di energia prima impensabili grazie alle fonti fossili.
Basti pensare che nel 1927 la popolazione mondiale contava 2,7 miliardi di persone, mentre oggi è di 7,9 miliardi. In neanche cento anni siamo cresciuti del triplo e l’aspettativa di vita media si è globalmente allungata. Tuttavia, la crescita economica e tecnologica di quel periodo è risultata fortemente nociva per gli ecosistemi. Questo per via di noncuranza e scarsa lungimiranza della classe imprenditoriale di allora, ma anche perché non vi erano ancora prove scientifiche dell’inquinamento dovuto ai gas serra, né sufficienti metodologie e tecnologie per intraprendere una strada sostenibile nella produzione di energia.
Le fonti fossili, ovvero carbone, petrolio e gas, sono perciò entrate di forza all’interno della vita quotidiana delle persone: macchine a motore, riscaldamento della casa, illuminazione e trasporto pubblico. Oggi dipendiamo totalmente dall’elettricità. Ma come poter usufruire degli stessi servizi evitando di andare a danneggiare ulteriormente l’ecosistema ed escludendo l’energia nucleare?
Fonti rinnovabili
Le fonti rinnovabili di cui si può usufruire sono molteplici, ma non tutte posso essere applicate nello stesso luogo. Pensiamo, ad esempio, all’energia eolica. Quest’ultima può essere sfruttata con profitto soltanto in quegli stati o in quelle zone dove c’è una forte presenza di vento.
Le principali fonti rinnovabili sono:
- Energia solare: viene utilizzata tramite i pannelli solari o gli impianti fotovoltaici
- Energia eolica: qui le zone d’Italia dove sono presenti impianti eolici
- Energia geotermica: questa fonte sfrutta il calore della terra dove sono presenti sorgenti termali, geyser e soffioni. Il flusso di vapore permette di muovere le turbine delle centrali geotermiche e l’energia delle turbine viene trasformata in energia elettrica tramite un alternatore
- Energia da biomasse: le biomasse sono composte da legna o rifiuti urbani. Si tratta della prima energia rinnovabile utilizzata dall’uomo, fin dall’antichità. Un esempio su tutti sono le vecchie cucine, ovvero i falò. Pur producendo CO2 al bruciare della legna, questa fonte viene classificata come rinnovabile. Questo perché la legna, a differenza del petrolio, si rinnova nell’arco di poco tempo tramite la crescita degli alberi.
- Energia idroelettrica: questa tipologia di energia sfrutta la forza di gravità e l’energia cinetica di fiumi, cascate e onde per far funzionare delle turbine che andranno a produrre elettricità.
Come si può evincere dalle specifiche tecniche, tra le diverse tipologie di fonti rinnovabili ve ne sono alcune che necessitano di una finestra temporale più o meno lunga per rigenerarsi. Altre, tra tutte quella solare, sono invece praticamente infinite.
Nato a Padova il 30 Aprile 1997, dove vive.
Ha studiato presso l’Istituto Tecnico per Geometri Belzoni.
Ha frequentando l’Istituto Tecnico Superiore per il Risparmio Energetico ITS-RED Academy
Attualmente lavora come Geometra, esperto in rilievi topografici compiuti con droni e laser scanner.