La forza di Iacopo Melio contro i leghisti
Iacopo Melio è uno dei nuovi idoli del web, famoso perché vuol prendere il treno. Credo sia affetto dalla mia stessa patologia, in una forma di poco più grave, ma non ne sono certa.
Si può discutere se Iacopo sia un esempio per tutti, se sia famoso solo perché disabile, se la sua battaglia valga qualcosa o no, sta di fatto che un giorno gli passa per la testa di attaccare Salvini, accusandolo di sciacallaggio sulla tragedia dell’immigrazione. Non l’avesse mai fatto! Sono piovute su di lui minacce di morte, stima per i bulli che gli bucano le ruote della sedia a rotelle e insulti vari. Lui non si è scomposto (ammesso che possa muoversi abbastanza da scomporsi!) e ha incassato, come un pugile professionista.
«Spero che questo Iacopo muoia» si legge sulla sua bacheca (con il verbo stranamente coniugato giusto, aggiungo io). E lui commenta così: «Questo è solo uno dei tanti commenti che mi sono stati fatti dopo il mio “scambio” con Salvini. Ve ne potrei incollare più di 150, più o meno violenti di questo che ho scelto proprio per la sua semplice e chiara sintesi. Ma non lo faccio. Così come non prenderò provvedimenti dal punto di vista legale, per il momento (ringrazio le decine di avvocati che si sono offerti a titolo gratuito)».
Intanto continua a raccogliere lettere e testimonianze di disabili che si sentono affascinati da lui. Forza Iacopo, non sento il bisogno di scriverti, ma se lo facessi sono certa che riceverei risposta.
Impegnata tra libri e scacchi, in movimento tra Padova e Torino, sempre con una forte dose di sarcasmo.