Noi, generazione della paura, dobbiamo pagare
Siamo la generazione della paura: abbiamo davanti un futuro senza contorni, in cui speranze e sogni paiono frantumarsi contro il muro dell’incertezza. Non siamo nati con nessun boom, con nessuna ideologia a coprirci le spalle: a sette anni ho visto un aereo schiantarsi contro un grattacielo, tre mesi dopo in volo c’ero io per la prima volta ma la paura ha una forma diversa quando si è bambini, avevo quattordici anni quando è iniziata la crisi e le opportunità che il futuro sembrava offrirci sono sparite una dopo l’altra. Adesso il terrorismo che non è più solo oltreoceano o nei paesi in guerra, è a pochi passi da noi: tante volte sono andato in vacanza a due passi da Nizza, ed è stata la strage più vicina che io abbia mai vissuto.
Unisco sotto lo stesso comune denominatore qualunque strage in cui non c’è un nesso fra responsabili e vittime, colpevoli di trovarsi nel posto sbagliato nel momento sbagliato. Se l’Isis sia coinvolto nell’attentato di Nizza o in quello di Monaco poco importa ai comuni cittadini che vogliono solo vivere in una sicurezza almeno apparente. Pochi giorni fa su un sito di hacker jihadisti è apparso un invito a uccidere coloro che figuravano in una lista di persone (tra cui due padovani) apparentemente scelte a caso dopo averne preso i dati forzando i server di un sito. L’ennesima conferma che sfuggire a jihadisti veri, presunti, mitomani e «squilibrati» è solo una questione di fortuna.
E noi, generazione della paura, cosa dobbiamo fare con un futuro che ogni giorno ci sfugge sempre più di mano? La precarietà del lavoro è diventata precarietà della vita: anche se coraggiosamente guardiamo avanti sfidando il fato, le nostre azioni saranno sempre e comunque influenzate da quella macchia nera, quell’ombra gigantesca che campeggia beffarda sopra di noi e che risponde al nome di paura. Stiamo pagando il conto di azioni deleterie e folli di cui non siamo responsabili, stiamo soffrendo per colpa di qualcuno che ha agito in modo sconsiderato. E non stiamo parlando dei terroristi, l’origine della questione sta più a monte, tutti lo sanno ma pochi lo ammettono.
Giornalista professionista e fotografo. Ho pubblicato vari libri tra storia, inchiesta giornalistica e fotografia