A Ginevra una giornata per l’aiuto umanitario

Dalla nostra corrispondente Ginevra
Il 19 Agosto viene celebrato il World Humanitarian Day, la giornata dedicata all’aiuto umanitario, quest’anno all’ottava edizione, istituita per commemorare le vittime colpite da un bombardamento nel 2003 nella sede delle Nazioni Unite di Baghdad.
Nella Salle des Droits de l’Homme, all’interno della principale sede dell’Onu che ha sede a Ginevra, dove nel 1948 è stata redatta la Dichiarazioni Universale dei Diritti dell’Uomo, cuore e genesi dei diritti umani, si è svolta un importante tavola rotonda che ha avuto come partecipanti l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati Filippo Grandi e Staffan De Mistura, inviato speciale Onu per la Siria.

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In questa edizione, l’attenzione è stata concentrata sui giovani e sul fondamentale ruolo che apportano nelle zone colpite da conflitti e guerre, nella volontà di aiutare gli altri andando contro le avversità alle quali sono sottoposti ogni giorno. Il dibattito ha potuto aver luogo grazie alla presenza non solo di importanti rappresentanti speciali delle Nazioni Unite, ma anche di giovani volontari che ogni giorno svolgono un lavoro fondamentale nell’azione umanitaria. Tra loro una giovane infermiera svizzera di 23 anni, che ha lavorato come volontaria in Libano, Afghanistan e Iraq, una donna medico di 26 anni che viene dall’Arabia Saudita e ha svolto già il suo lavoro in alcune zone critiche come la Grecia e la Turchia e una volontaria per la Croce Rossa che ha visitato alcune parti delicate dell’Africa, come il Sud Sudan e l’Uganda.
La passione che trasmettono mentre spiegano il loro lavoro è mista alla sofferenza che vedono ogni giorno: il loro obiettivo è quello di dare tutta la loro forza e soprattutto ascoltare le persone che hanno bisogno di aiuto, offrendo loro sostegno e protezione.
Un milione e mezzo di persone che vivono nei paesi colpiti da crisi umanitarie hanno meno di 20 anni. La povertà, l’ineguaglianza e l’analfabetismo si aggiungono come ulteriori fattori. L’Alto Commissario Grandi sottolinea come la presenza dei volontari sul campo sia fondamentale: il loro desiderio, la loro passione, l’essere aperti ad accettare le diversità e ad affrontare le sofferenze di zone così critiche rendono sempre vivo uno dei messaggi fondamentali concepiti dalle Nazioni Unite, la salvaguardia della pace e l’assenza di guerre.

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L’intervento dell’Inviato speciale Onu per la Siria, a seguito dei fatti che stanno accadendo in un paese ormai completamente distrutto dalla guerra, ha trasmesso dei messaggi molto importanti per i giovani e per coloro che vogliono apportare un cambiamento soprattutto in quest’era così delicata. Crederci, essere pronti a tutto, vedere anche ciò che non si vorrebbe vedere, ma soprattutto essere orgogliosi di fare la differenza, anche se nel piccolo. Le immagini della Siria mostrano che siamo in guerra, e non si può negare. Ma é grazie all’esistenza di tante persone come loro, che ogni giorno sono li, pronte ad aiutare, che possiamo ancora sperare che le cose cambino.
All’interno del Palais de Nations è stata inoltre istituita una mostra fotografica per omaggiare questa giornata, composta da 22 fotografie scattate da 6 giovani rifugiati con degli apparecchi fotografici usa e getta: tra le immagini dei bambini che giocano a calcio tra i letti di un ospedale in Siria e una bimba che sorride all’interno di un campo profughi.